Francia: manifestazione il 24 marzo contro le nozze gay. Al via una petizione
Di nuovo tutti in piazza a Parigi il 24 marzo per chiedere il ritiro del progetto
di legge “Toubira” - che apre matrimonio e adozione alle coppie omosessuali - e “il
rispetto della democrazia”. In programma anche una petizione al Consiglio economico,
sociale e ambientale (Cese), terza assemblea costituzionale della Repubblica francese,
per chiedere un ricorso del progetto di legge. Sono le azioni future decise da “Manif
pour tous”, cartello di 34 associazioni francesi che già sono scese in piazza il 13
gennaio a Parigi per protestare contro il progetto di legge e del quale fanno parte
associazioni familiari, di matrice cattolica e protestante, ma anche associazioni
di giuristi, di pediatri nonché rappresentanti di associazioni gay contrari al matrimonio.
Le iniziative sono state presentate a Parigi dai portavoce della “Manif pour tous”:
“un movimento spontaneo e popolare - così si presentano - che al di là delle sensibilità
religiose” si prefigge la difesa della “filiazione umana garantita dal diritto francese
nel matrimonio civile” e la lotta contro “ogni forma di omofobia”. Molto forte è l’opposizione
alla parte di legge che apre all’adozione alle coppie omosessuali e che è stata approvata
in Assemblea nazionale nella notte tra domenica 3 e lunedì 4 febbraio. “Sebbene il
55% dei francesi sia contraria - affermano le associazioni -, l’adozione piena di
un bambino da parte di due persone dello stesso sesso è stata adottata nel più grande
silenzio mediatico” e nella “indifferenza generale”. Se questa norma dovesse essere
confermata in Senato - riferisce l'agenzia Sir - la Francia conoscerebbe una vera
e propria “rivoluzione dell’identità civile” in quanto “i bambini saranno legalmente
riconosciuti come nati da due uomini o da due donne”. Il progetto di legge rimarrà
in discussione in Assemblea nazionale fino al 10 febbraio, poi il dibattito ripartirà
in Senato l’11 marzo: per questo le associazioni della “Manif pour tous” hanno scelto
come data per la prossima manifestazione nazionale il 24 marzo. Nel frattempo però
- fanno sapere le associazioni - “per essere ascoltati dalle autorità del Paese, i
cittadini francesi che si oppongono al progetto di legge mariage pour tous’, possono
ricorrere al Consiglio economico, sociale e ambientale (Cese), terza assemblea costituzionale
della Repubblica e “luogo per eccellenza di dialogo e unione”. È la legge costituzione
del 2008 ad aver aperto questa possibilità di ricorso al Cese ai cittadini francesi
ma perché si possa riaprire il dibattito democratico occorrono 500mila firme. A mercoledì
scorso erano arrivate più di 350mila sottoscrizioni e il termine massimo per la presentazione
della petizione è il 12 febbraio. (R.P.)