Un sms fino al 10 febbraio per sostenere i malati di Alzheimer: sono circa 600 mila
in Italia
Un sms solidale per sostenere ‘Pronto Alzheimer’, il primo servizio telefonico di
aiuto alle famiglie con persone affette da malattia di Alzheimer in Italia. L’appello
è della ‘Federazione Alzheimer Italia’, che ha avviato una campagna di sensibilizzazione
e raccolta fondi: fino al 10 febbraio prossimo sarà possibile inviare un sms al numero
45509 da tutti i cellulari oppure chiamando lo stesso numero da reti fisse, donando
da 2 a 5 euro. A quali necessità risponde questo servizio? Irene Pugliese lo
ha chiesto a Gabriella Salvini, presidente della Federazione:
R. - Risponde
alla prima esigenza che hanno i familiari: quella di aver informazioni, consulenze
di vario genere, essere preparati ad affrontare una malattia complessa, devastante
e sentire dall’altra parte del telefono qualcuno che ti capisce e condivide quello
che tu provi.
D. - Quanti sono i malati di Alzheimer oggi in Italia?
R.
- Noi parliamo di circa 600 mila persone. Questo non significa che ci sono semplicemente
600 mila malati, ma insieme a loro, 600 mila famiglie, perché il malato ha tanti problemi,
ma altrettanti ne ha la famiglia per assistere il suo malato.
D. - Appunto
su questo, oltre alla tragedia dei malati c’è poi il dramma dei familiari che spesso
si sentono abbandonati…
R. - Si sentono abbandonati sempre. Ecco, questa campagna
non vuole solo raccogliere fondi, vuole sensibilizzare, fare in modo che tutta la
gente sappia che il malato di Alzheimer esiste, che ci sono tanti malati che hanno
bisogno di tutto e soprattutto che se ne rendano conto anche le istituzioni, affinché
si prendano carico di un problema che è veramente enorme.
D. - In merito a
questo, qual è, ad oggi, il supporto alle famiglie di istituzioni sanitarie e assistenziali?
R.
- Scarso e frammentato. Ci sono le unità di valutazione Alzheimer che sono quei centri
- sono circa 500 in Italia - che fanno una diagnosi ed eventualmente prescrivono dei
farmaci, rivedono il malato. Per l’assistenza da qualche parte c’è l’assistenza domiciliare,
ci sono alcuni centri diurni, ci sono poi i ricoveri definitivi. Ma è tutto difficile
da trovare.
D. - In che modo è possibile sostenere la vostra campagna?
R.
- Con un sms ci arrivano due euro e attraverso questo ci arriva anche la voce della
persona che ci dice: “Sono vicino a questi malati”.
D. - Da qualche tempo
inoltre c‘è anche l’Alzheimer App.
R. - Sì, noi abbiamo pensato sopratutto
ai giovani perché vogliamo sensibilizzarli, anche perché sono tanti i giovani che
hanno un famigliare malato. Con questa applicazione gratuita abbiamo voluto dare delle
informazioni semplici e velocemente fruibili. Si trova in due formati, per Android
e per iPhone.