2013-02-06 13:45:24

Sud Sudan: il Consiglio delle Chiese chiede il contributo di tutti alla riconciliazione


La strada per la riconciliazione è necessariamente lunga. In questo percorso, tutti sono chiamati a dare un contributo. È fondamentale che il governo non “prenda in ostaggio” una questione così importante. Questo è il centro del messaggio dei religiosi del Consiglio delle Chiese del Sud Sudan, riportato dall’agenzia Misna, lanciato dopo un incontro con i rappresentanti del governo su una campagna di sensibilizzazione per favorire la pace e lo sviluppo. Il vice-presidente Riek Machar è stato invitato a incentivare la “collaborazione” tra autorità politiche e organizzazioni religiose. Proprio Machar ha ideato un progetto di sensibilizzazione, che prevede come momento centrale una conferenza nazionale, programmata per il periodo che va dal 18 al 21 aprile 2013. Dopo questo primo incontro, inizierà una campagna per promuovere la pace e la riconciliazione in tutte le dieci regioni del Sud Sudan. Il Paese si è dichiarato indipendente nel 2011, dopo una sanguinosa guerra civile durata vent’anni. Secondo padre John Ashworth, consulente del Consiglio ecumenico delle Chiese e con una trentennale esperienza in Sudan e Sud Sudan, a Juba si teme che le organizzazioni religiose e civili possano essere pilotate in un processo organizzato e coordinato solo dai vertici politici. Si tratta di un percorso positivo e necessario per padre Ashworth. Tuttavia, affinché terminino i conflitti tra le comunità, le violazioni dei diritti umani, è fondamentale che ognuno dia il proprio contributo alla causa. (V.C.)







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