Siria: divisa l'opposizione sul dialogo con Assad. Mons. Audo:"siamo allo stremo"
Spaccatura all’interno dell’opposizione siriana dopo le aperture del leader al Khatib
che ha aperto al dialogo con uomini vicini al presidente Assad. Una parte della Coalizione
Nazionale Siriana ha criticato la sua presa di posizione ritenendo impossibile qualsiasi
dialogo. Intanto ieri nuovi bombardamenti si sono registrati a Damasco e Aleppo, sulla
situazione di quest'ultima città siriana sentiamo, al microfono di Manuella Affejee,
il vescovo caldeo di Aleppo, mons. Antoine Audo:
R. – Abbiamo
perduto la sicurezza e quando si perde la sicurezza si perde tutto. Tutti siamo divenuti
poveri: senza lavoro, senza elettricità, senza riscaldamento … la situazione è veramente
molto dura per la gente. Speriamo di trovare una soluzione a queste prove.
D.
– Come presidente della Caritas, cosa fa per aiutare la gente?
R. – Ci sono
tanti programmi che riguardano tutta la Siria. La Siria è divisa in sei regioni: Damasco,
Aleppo, Homs, Horan, Jazeree e Latakia e Tartus. La prima cosa, adesso, la priorità
è il cibo: è molto importante dare da mangiare, perché tutto è caro. La seconda cosa
è la salute: medicinali e interventi chirurgici. La terza cosa, ora che è inverno:
servono abiti per bambini, la scuola … Ecco, ci sono tanti programmi che operano su
tutto il territorio della Siria.
D. – Un suo pensiero sull’elezione di mons.
Sako a Patriarca dei Caldei …
R. – E’ un patriarca che è un vero iracheno,
un vero caldeo, che ha vissuto per dieci anni a Kirkuk facendo un buon lavoro sia
nella Chiesa sia nella società: ha creato canali di comunicazione tra arabi e curdi
e turchi, e questa è l’immagine dell’Iraq. Penso che come Patriarca, a Baghdad, potrà
fare ancora di più!