Colombia: scontri e sequestri minacciano il processo di pace
Sei guerriglieri e due poliziotti uccisi e due stranieri sequestrati nel giro di 24
ore hanno fatto da contraltare alle parole di ottimismo giunte nello stesso arco di
tempo dal massimo dirigente delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc),
Rodrigo Londoño, alias Timochenko, sul processo di pace. Il presidente Juan Manuel
Santos ha riferito dell’uccisione in combattimento nell’estremo nord del Paese di
sei uomini delle Farc, giunta a ridosso di altri episodi di violenza e di rapimenti
avvenuti a partire dallo scorso fine-settimana; fra questi anche un attacco contro
un veicolo delle forze dell’ordine che ha provocato due vittime nel nord-ovest. In
questo confuso contesto è giunta anche la notizia del sequestro di due cittadini tedeschi
per mano dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln, seconda guerriglia colombiana):
già il 18 gennaio, lo stesso Eln aveva catturato sei impiegati di un’azienda mineraria
– due peruviani, un canadese, due colombiani e un altro dipendente di cui non è chiara
l’origine – ancora nelle sue mani. Santos ha esortato il gruppo armato a rilasciare
senza condizioni gli ostaggi, proponendo l’invio di una missione del Comitato internazionale
della Croce Rossa per prenderli in consegna e insistendo in particolare sull’incolumità
dei tedeschi, negando che siano agenti di intelligene come affermato dai ribelli.
L’Eln ha chiesto più volte di sedersi al tavolo del negoziato tra governo e Farc all’Avana,
ma Santos ha escluso finora questa possibilità. Nel frattempo, in una nota diffusa
via Internet, il capo delle Farc ha comunicato che le trattative a Cuba “proseguono
in modo normale e nessuno ha minacciato di ritirarsi”. Timochenko ha anche accusato
“l’estrema destra di fare pressione per tornare a una soluzione militare del conflitto”.
Fra i più strenui critici del processo di pace, è tornato, tra gli altri, a pronunciarsi
pubblicamente l’ex presidente Alvaro Uribe, un tempo vicino a Santos e oggi suo deciso
avversario. Uribe ha chiesto il congelamento del negoziato fino a quando “le Farc
non sospenderanno le loro attività criminali”. (R.P.)