Anno della Fede. Mons. Fisichella presenta la mostra "Il Cammino di Pietro"
Sottolineare il carattere culturale della fede e la promozione che essa ha portato
nei differenti ambiti della cultura. E’ il filo conduttore di diversi eventi pensati
a livello internazionale per celebrare l’Anno delle Fede, indetto dal Papa nell’ottobre
2012. A dare il via alle manifestazioni sarà la Mostra d’arte dal titolo “Il Cammino
di Pietro” aperta da oggi e fino al 1° maggio, presso il Museo nazionale di Castel
Sant’Angelo a Roma. Ieri la presentazione, in Sala Stampa vaticana, affidata al presidente
Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazionemons. Rino
Fisichella e al curatore della mostra don Alessio Geretti. L’ha seguita per noi Gabriella
Ceraso:
Una mostra dedicata
al cammino di fede che non conobbe sosta, quello dell'Apostolo Pietro, dal giorno
in cui Gesù entrò nella sua vita chiamandolo a seguirlo per farne un “pescatore di
uomini”, fino al momento in cui morì testimoniando di "aver visto Gesù crocifisso,
vivo e risorto". “Un cammino per crescere nella fede”, ma anche una “provocazione
a percepire l’esigenza di credere come risposta alla domanda di senso che la vita
pone”. Questo il cuore della mostra "Il Cammino di Pietro" secondo mons. Rino Fisichella
che ne spiega l'origine riflettendo sul presente:
“La fede non è un impegno
solo dei credenti. Essa esprime l’esigenza dell’uomo di saper guardare dentro se stesso
per cogliere quel desiderio di Dio che è impresso nel cuore di ogni persona”.
Nel
contesto culturale odierno, sottolinea mons. Fisichella, stanchezza e indifferenza
coinvolgono anche la fede e un’eccessiva fiducia nel progresso scientifico tende a
relegarla a fatto privato. Eppure il desiderio di bellezza sia naturale che artistica
cresce in milioni di persone: per fortuna, oggi, continua il presule, si ricerca ancora
qualcosa di più importante e di più profondo, perché l’animo è mosso dal desiderio
di conoscere e di ammirare:
“E’ proprio per sostenere questo desiderio
e per dare voce alla nostalgia di Dio, che è spesso latente in tante persone, che
abbiamo pensato di organizzare questa mostra come un percorso nei secoli per entrare
nella conoscenza di uno dei personaggi che da sempre ha provocato la mente degli artisti
per tentare di capire il mistero che portava con sé e darne voce”.
Attraverso
un attento gioco di luci e suoni intorno a 40 capolavori provenienti da nove Paesi
europei, dal IV al XX secolo, ai visitatori sarà proposto, spiega mons. Fisichella,
di contemplare e interiorizzare la vicenda di fede di una “icona dell’umanità”: infatti
in Pietro che cerca e trova e dopo aver trovato segue, purtroppo tradisce e tuttavia
sa chiedere perdono, infine mosso dall'amore per un'esperienza unica e sconvolgente,
lascia tutto per annunciare il mistero della Risurrezione di Cristo, ognuno può riconoscersi.
E’ quanto ribadisce anche il curatore della mostra don Alessio Geretti:
“Nonostante
nella mostra non manchino gli inediti, non manchino i confronti tra botteghe e scuole,
le occasioni di sorpresa, il primo criterio della Mostra, però, è quello narrativo
cioé quello di introdurci nel racconto della fede, attraverso la vicenda di un uomo,
nel quale si può identificare il credente, per certi aspetti il non credente e, per
altri aspetti, il diversamente credente, se così si può chiamare”.