Usa: i vescovi sull’obbligo di copertura sanitaria dei mezzi anticoncezionali
Dopo un braccio di ferro che dura da oltre un anno ormai, l’Amministrazione Obama
ha deciso che concederà la possibilità alle organizzazioni religiose di offrire ai
propri dipendenti polizze assicurative che non coprano le spese per contraccezione,
sterilizzazione e aborti. Toccherà in tale caso ad una terza organizzazione fornire
questo tipo di assistenza. E’ quanto stabilisce il nuovo testo, presentato il 1°
febbraio, delle linee guida del Ministero della salute (Hhs) sull’applicazione della
riforma sanitaria (il “Patient Protection and Affordable Care Act”). Come è noto,
da mesi la Chiesa cattolica americana, con in testa il presidente della Conferenza
episcopale il card. Timothy Dolan, e altri gruppi religiosi contestano, anche con
cause legali, il nuovo regolamento, sostenendo che le regole sull’obbligo di copertura
sanitaria dei mezzi anticoncezionali viola la libertà religiosa e di coscienza . Secondo
Ministro della salute Kathleen Sebelius, il compromesso proposto dovrebbe conciliare
la duplice esigenza di salvaguardare l’accesso gratuito a tutti i servizi sanitari
e i diritti di chi, per motivi religiosi ed etici, si oppone alla copertura gratuita
dei mezzi anti-concezionali e abortitivi. I vescovi, per bocca del card. Dolan, si
riservano di esaminare il nuovo regolamento prima di esprimersi con una dichiarazione.
La Catholic Health Association, la più grande associazione cattolica di assistenza
sanitaria, non ha per ora voluto commentare l’iniziativa del Governo. In una nota
dell’associazione del giugno 2012 veniva osservato che i regolamenti sanitari fanno
emergere “serie questioni costituzionali”.(L.Z.)