2013-02-04 12:44:56

Siria: si aggrava la crisi umanitaria. L'aiuto di Acs per i rifugiati


La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) ha approvato un aiuto straordinario di 155 mila euro per i rifugiati siriani in Siria, Libano e Giordania. Le condizioni di profughi e sfollati interni, infatti, si sono aggravate a cause delle rigide temperature invernali, come spiega padre Andrzej Halemba, responsabile internazionale Acs per il Medio Oriente: “per i cristiani la tensione è insostenibile. Il loro unico supporto e punto di riferimento è la Chiesa. Ecco perché è essenziale distribuire gli aiuti attraverso le diocesi e la Caritas”. Nel 2012 - riferisce l'agenzia Sir - Acs ha finanziato progetti in Siria e nei Paesi confinanti per 474 mila euro. “Dall’inizio del 2013 il numero di richieste è aumentato ulteriormente - afferma padre Halemba - e sono stati già stanziati nuovi contributi per la città di Aleppo e per la cosiddetta ‘Valle dei Cristiani’, dove la situazione dei profughi è davvero critica”. Per il responsabile Acs è fondamentale dare una speranza ai cristiani rimasti in Siria: “le esigenze materiali sono importanti, ma non possiamo fermarci a queste. Dobbiamo fornire cibo, medicine e bevande ai rifugiati, ma anche assistenza spirituale”. "È nostro desiderio accogliere i profughi e rifugiati della Siria ma da soli non ce la facciamo, non possiamo mantenerne un numero elevato" afferma dal canto suo mons. Simon Atallah, arcivescovo maronita di Baalbek, diocesi che occupa un terzo dell’intero territorio libanese e nella cui giurisdizione cade la valle della Beqaa, dove si trovano migliaia di profughi siriani, giunti in particolar modo dalla città martire di Homs. "L’economia è in crisi. Il Paese è indebitato per circa 60 miliardi di dollari. La produzione di beni è in calo, le esportazioni ferme. Il governo - afferma il presule - chiede aiuto alla comunità internazionale ma finora ha ricevuto solo promesse e niente soldi”. (R.P.)







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