Mali: appello del vescovo di Mopti per gli sfollati
“La situazione sta migliorando a poco a poco ma la crisi non è terminata” dice all’agenzia
Fides don Edmond Dembele, segretario della Conferenza episcopale del Mali. “Si avverte
in particolare un miglioramento delle condizioni di sicurezza nelle grandi città del
nord che sono state liberate dai gruppi jihadisti. Lo prova la visita del Presidente
francese François Hollande a Timbuctù, che è stato accolto con gioia dalla popolazione.
La crisi non è ancora finita” avverte don Dembele. Il conflitto non è finito e ci
sono delle operazioni delicate da eseguire perché tutto il nord venga infine liberato.
Non bisogna dimenticare inoltre la crisi umanitaria” aggiunge il sacerdote. “Continuano
le fughe dei civili dai villaggi del nord sia perché non si sentono ancora al sicuro
sia perché le condizioni di vita restano difficili. Anche nelle zone liberate mancano
cibo e assistenza medica. Poi vi sono gli sfollati che si trovano nel sud che necessitano
di assistenza”. Mons. Georges Fonghoro, vescovo di Mopti ha lanciato un appello tramite
Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs): “Dobbiamo agire immediatamente. Le necessità della
popolazione sono enormi”. Secondo una nota giunta all’agenzia Fides mons. Fonghoro
ha inviato una lettera alla fondazione pontificia nella quale denuncia le terribili
condizioni degli sfollati interni e in particolare dei bambini, molti dei quali gravemente
malnutriti. Acs ha donato alla diocesi di Mopti un primo contributo di 40mila euro
per assicurare viveri e medicinali a 326 famiglie. “Negli ultimi mesi – continua mons.
Fonghoro – i maliani hanno sofferto molto, specialmente nel nord del Paese. Ora la
situazione è lievemente più tranquilla, ma lo stato di emergenza è durato più di tre
mesi e in molti hanno paura a tornare nei propri villaggi”. (R.P.)