India. Religiosi e religiose hanno celebrato la Giornata per la vita consacrata
Essere profeti e testimoni nella società, fra le sfide della modernità, ma nel contempo
essere “mistici”, uomini e donne di preghiera, segno del trascendente: è l’impegno
delle congregazioni e comunità indiane che, riunite nella “Conferenza dei Religiosi
dell'India”, hanno celebrato domenica, a Mangalore, la “Giornata mondiale per la vita
consacrata”. Come riferito all'agenzia Fides, oltre 570 religiosi e suore presenti
hanno riflettuto sullo status e sulle sfide della vita consacrata, ripartendo dalla
“crisi di identità” che si registra nell’umanità di oggi. Suor Jessy Merlyn (Sisters
Minor of Mary Immaculate), relatrice della giornata, ha rimarcato che religiosi sono
chiamati a riscoprire “la dimensione profetica e mistica” e “la fedeltà creativa”
alla loro vocazione. Senza “sottomettersi al potere del mondo”, ma riscoprendo il
loro carisma originario, e senza identificarsi eccessivamente con istituzioni e organizzazioni.
Nel servizio di apostolato, i religiosi, quando sono impegnati nel campo educativo,
sanitario o sociale, non devono offrire “un servizio aziendale”, ma piuttosto “offrire
Cristo, testimoniando la sua presenza soprattutto fra coloro che sono ai margini della
società”. Suor Merlyn ha ricordato il documento “Vita consacrata”, definendo i religiosi
“dono di Dio” che, con la professione dei consigli evangelici, rendono le caratteristiche
di Gesù costantemente visibili nel mondo. La vita religiosa non è una forma di realizzazione
di sé attraverso l'isolamento, ma è una chiamata a vivere in comunione con gli altri,
costruendo comunità di libertà, di fraternità e di giustizia, ha aggiunto. “La vita
religiosa – ha concluso – è una profonda immersione nel mondo come discepoli di Gesù
e con il radicalismo evangelico”. I presenti hanno espresso il loro desiderio di rinnovamento
nel “ministero della vita attiva”, ricordando le numerose sfide di apostolato che
l’India propone: povertà, emarginazione, ingiustizia, discriminazione castale, abusi
dei diritti e della dignità umana, mancanza di pari opportunità uomo-donna, difficile
accesso all’istruzione. (R.P.)