2013-02-02 16:13:58

L'Agesci verso la route nazionale 2014: "strade di coraggio...diritti al futuro"


“Strade di coraggio…diritti al futuro”. E’ il titolo della Route Nazionale dell’Agesci, l'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani che nell’agosto 2014 terminerà con l’incontro di circa 20mila giovani scout dai 16 ai 21 anni. Un percorso che inizia quest’anno con le “strade di coraggio” affrontate dai vari gruppi italiani. Lorenzo Pirovano ne ha parlato con Elena Bonetti, incaricata nazionale dell'Agesci per la branca rover e scolte:RealAudioMP3

R. – La route nazionale del 2014 è un evento di portata storica nella nostra associazione, l’ultimo appuntamento analogo è stato nel 1986. Il percorso è già iniziato, i ragazzi sono chiamati a riconoscere e vivere esperienze di coraggio e di radicamento nei loro territori e il grande appuntamento finale del 2014 vedrà tutti questi ragazzi camminare sulle strade del nostro Paese, ritrovandosi tutti insieme a Millegrobbe in Trentino, e lo scopo è permettere ai giovani nel nostro Paese di vivere e liberare le esperienze di coraggio che loro già posseggono per potere essere loro generativi di un futuro che sappia essere più giusto, uguale, nuovo, rispetto ad un mondo adulto che oggi probabilmente gli ha tolto questo spazio di futuro.

D. – Per i giovani scout italiani è giunto il tempo del coraggio: il coraggio di fare cosa?

R. – Di pensarsi uomini e donne che hanno in sé la capacità e la possibilità di rigenerare un futuro che permetta a loro, a noi, alla Chiesa, alla società di ritrovare un modo nuovo di relazionarsi a livello sociale, con l’ambiente, con le generazioni che verranno… C’è una frase molto bella di mons. Andrea Ghetti (assistente ecclesiastico scout morto nel 1980, ndr): “Per salvare il mondo attuale che, nonostante tutti i suoi difetti, sentiamo di amare perché nostro e a noi vicino, occorre un gesto di donazione totale e generosa: lo chiediamo ai giovani”. Questo è il senso del coraggio che chiediamo ai nostri rover e scolte.

D. - Qual è in questo momento il compito a cui sono chiamati i giovani scout italiani?

R. – Di mettersi in strada, di non abdicare a una chiamata, di assumersi pienamente la responsabilità di essere qui ora perché non si tratta poi soltanto di mettersi in relazione con il mondo esterno. Devono essere costruttori di territorio nella scuola, nella esperienza lavorativa, nell’esperienza famigliare. Sarà più che una partecipazione, sarà una esperienza piena del tempo che vivono: la possibilità di liberare tutto il coraggio che questa generazione possiede e di dare una possibilità di tempo nuovo al tempo che stiamo vivendo.







All the contents on this site are copyrighted ©.