Brasile: incontro tra leader religiosi per parlare di rispetto e stima reciproca
Un evento di grande bellezza e importanza, per la Chiesa locale e per la città che
quest’anno celebra i 459 anni di vita: questo è stato, secondo i promotori, il valore
dell’incontro tra i leader delle religioni monoteiste abramitiche svoltosi a San Paolo,
in Brasile, nei giorni scorsi. Grazie a quest’iniziativa, ideata dalla diocesi e dall’istituto
Vladimir Herzog, sono giunti in città non solo cristiani, ebrei e musulmani, ma anche
buddisti, indù ed esponenti di tradizioni africane, per riflettere sul tema del 50.mo
anniversario del Concilio Vaticano II e soprattutto sulla dichiarazione conciliare
“Nostra aetate” in materia di relazioni tra la Chiesa e le religioni non cristiane.
"La città di San Paiolo fin dalla sua fondazione è stata caratterizzata dalla presenza
di popolazioni diverse e dallo spirito d’accoglienza”, ha spiegato all’Osservatore
Romano padre José Bizon, direttore della Casa della riconciliazione e incaricato della
Pastorale per il Dialogo ecumenico e interreligioso della diocesi, mentre l’arcivescovo
della città, cardinale Odilo Pedro Scherer, nel ricordare l’importanza dei documenti
conciliari, ha sottolineato come il rispetto e la stima reciproca siano strumenti
per lodare Dio. Sul tema della necessità dell’incontro e del dialogo tra le religioni
si è soffermato anche il membro del Consiglio direttivo della Federazione ebraica
di San Paolo, Raul Meyer, che ha portato come esempi Anna Frank e il giornalista Vladimir
Herzog: “Essere differenti non significa essere inferiori – ha chiosato – ciò che
ci differenzia non deve assolutamente condizionare il nostro valore”. (R.B.)