Colombia: a rischio i negoziati di pace tra governo e Farc
Quattro soldati uccisi e due agenti di polizia sequestrati. E’ il bilancio di nuovi
episodi di violenza avvenuti in Colombia, dopo la fine del “cessate il fuoco”, proclamato
a novembre e sospeso il 20 gennaio dalle Forze armate rivoluzionarie (Farc). Secondo
diversi osservatori, sono a rischio i round di negoziati con il governo, in corso
a L’Avana. Mons. Hector Gutierrez Pabon, vescovo di Engativá e segretario della Commissione
per le Comunicazioni della Conferenza Episcopale, sottolinea che la notizia di nuove
violenze e sequestri è “estremamente sconcertante perché in questo momento tutti i
colombiani, dopo molti sforzi, vivono uno spirito di pace, armonia e riconciliazione”.
Non conta dire come fanno le Farc – aggiunge il presule all’agenzia Fides - che i
rapimenti non coinvolgono i civili ma poliziotti e militari. Con tali azioni, spiega
mons. Hector Gutierrez Pabon, si danneggiano i diritti umani e "si affossa ogni speranza
di pace". Soffermandosi sul futuro dei negoziati tra governo e guerriglia, il presule
invita infine le Farc a confrontarsi con elezioni democratiche: “Se veramente hanno
proposte valide per governare un Paese così difficile come il nostro, allora devono
entrare in un contesto di politica democratica e partecipare alle elezioni”. (A.L.)