Tensione Siria-Israele dopo il raid dello Stato ebraico contro un sito militare vicino
Damasco
E’ tensione tra Siria e Israele dopo il bombardamento di un centro di ricerche militari
a nord di Damasco da parte di aerei dello Stato ebraico. Due i morti e cinque i feriti
causati dal raid. L'attacco - se confermato - sarebbe il primo delle forze armate
israeliane in Siria dall'inizio della rivolta - ormai 22 mesi fa – e segnerebbe il
coinvolgimento di Tel Aviv nella crisi. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
La preoccupazione
maggiore è quella di una destabilizzazione dell’intera regione mediorientale. Certo
si tratta solo di accuse da parte del regime di Damasco, visto che – almeno fino a
questo momento – nè da Tel Aviv, né dagli Usa è giunto alcun commento, mentre Mosca
ha espresso preoccupazione. Ma nel contempo ha parlato la stampa israeliana, dicendo
che nel sito bombardato si producevano armi chimiche. Ed ha parlato pure Assad, chiamando
a raccolta tutti i musulmani per difendere il suo regime da quello che ha definito
un’aggressione sionista. Un attacco giunto mentre in Kuwait la Conferenza dei Donatori
per la Siria raccoglieva 1,5 miliardi di dollari per il Paese, alla presenza di Ban
Ki Moon che in mattinata aveva strigliato la comunità internazionale per non essere
riuscita a fermare la strage. Nel frattempo il capo dell’opposizione politica al-Khatib
si è detto pronto a dialogare con il regime se questo servisse a placare la guerra
civile in corso, mentre la Siria, insieme alla situazione in Mali, sarà al centro
dell’incontro , previsto per oggi a Bruxelles, tra i Ministri degli Esteri dei 27.