Nuovi scontri in Egitto. Morsi a Berlino cerca il sostegno finanziario
Sono stimati tra 100mila e 120mila i rifugiati siriani fuggiti in Egitto, ma nel Paese
del presidente Morsi la tensione è altissima ieri altre due persone sono morte in
scontri con la polizia Al Cairo vicino a piazza Tahrir. Dal Cairo Marina Calculli:
Ieri il Cairo
ha pianto altre due vittime negli scontri tra la polizia e la piazza. Sale così a
54 il numero complessivo dei morti di quella che tutti considerano la nuova rivoluzione
egiziana o, semplicemente, la continuazione di quella cominciata il 25 gennaio di
due anni fa. Per cercare di sbloccare la situazione nel paese, l’opposizione guidata
dal liberale Mohammed el-Baradei, apre al dialogo con il governo. Il presidente Mursi
intanto vola a Berlino, in cerca di aiuti finanziari di cui l’Egitto ha estremo bisogno.
La sterlina egiziana oggi ha perso ulteriormente sul dollaro. Dalla capitale tedesca
Morsi intanto manda un messaggio al mondo e anche – o soprattutto – alla piazza infuriata
del Cairo che contesta lo strapotere dei Fratelli Musulmani: “L’Egitto non sarà né
uno stato militare né uno stato teocratico ma uno stato di diritto” ha detto il raìs.
A Ismailiyya, intanto, il coprifuoco è stato ridotto da 9 a 3 ore. Nei giorni scorsi
comunque era stato più volte violato. Nella Capitale invece è scattato l’allarme verso
i Black Blocs, militanti che rivendicano l’uso della violenza per fini politici, ma
che da più parti sono accusati di essere infiltrati per compiere atti criminali.