India: nel Karnataka timori dei cristiani per raduno di fondamentalisti indù
C'è grande preoccupazione tra la comunità cristiana del Karnataka per l'imminente
convegno della Rashtriya Sawayamsevak Sangh (Rss), uno dei gruppi ultranazionalisti
indù più violenti nei confronti delle minoranze etniche e religiose dell'India. La
convention si terrà a Mangalore il prossimo 3 febbraio e Sajan K George, presidente
del Global Council of Indian Christians (Gcic), chiede alla National Human Rights
Commission (Nhrc) e al chief minister dello Stato di "garantire ai cristiani speciale
protezione per la loro vita, le loro proprietà e la libertà di culto, in pubblico
e in privato". Dal 2008 il Karnataka è governato dal Bharatiya Janata Party (Bjp),
partito ultranazionalista indù vicino a gruppi come la Rss, che sono spesso autori
di violenze e persecuzioni contro la minoranza cristiana. Fra tre mesi la popolazione
tornerà al voto per eleggere il nuovo governo, e secondo Sajan George "il Bjp vuole
usare il convegno per consolidare la propria base elettorale e riaffermare la sua
identità nazionalista". "In Karnataka - sottolinea il presidente del Gcic - ci sono
già tentativi di inculcare l'hindutva [ideologia indù], a partire dai libri di testo.
Al convegno sono attesi almeno 100mila seguaci della Rss: questa mobilitazione potrebbe
trasformarsi in attacchi contro i cristiani". Nel 2008, in coincidenza con i pogrom
anticristiani dell'Orissa, il Karnataka ha registrato attacchi contro le chiese locali
e le comunità, e da tempo è uno degli Stati più "pericolosi" per la minoranza. Secondo
un rapporto del Gcic sui dati relativi alla persecuzione anticristiana, il Karnataka
ha "primeggiato" anche nel 2012, con 41 casi di violenza su 135 attacchi in tutta
l'India. (R.P.)