Brasile. Il card. Braz de Aviz: "La Gmg rafforzerà l'identità della Chiesa latinoamericana"
“La Gmg avrà una eco profonda in Brasile e in tutta l’America latina dove è forte
la presenza di giovani aperti alla ricerca spirituale e al senso della vita. La visita
di Benedetto XVI, che è una figura significativa per il nostro Continente, è un’opportunità
splendida per rafforzare questa identità che non è solo della Chiesa di Rio ma di
tutta l’America Latina”. Nelle parole del cardinale brasiliano Joao Braz De Aviz,
prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita
apostolica, c’è tutta l’attesa per la prossima Gmg che si svolgerà a Rio de Janeiro
dal 23 al 28 luglio di questo anno. Tutto è quasi pronto a Rio per accogliere i pellegrini,
ne sono attesi circa due milioni, in buona parte dal Continente latino-americano,
spiega il cardinale che all'agenzia Sir rivela che “all’inizio del cammino organizzativo
le Autorità della città avevano la testa rivolta soprattutto ai mondiali di Calcio
del 2014 e alle Olimpiadi del 2016, e non avevano ben compreso la dimensione della
Gmg. Se i mondiali possono portare in Brasile circa mezzo milione di persone, la Gmg
ne porterà circa due milioni, un numero che ha stupito le Istituzioni. Non mancano
i problemi sul campo ma l’impegno nel risolverli concretamente è forte grazie anche
all’intesa tra la città di Rio e la Santa Sede”. A preoccupare è la sicurezza visto
il tasso di criminalità della città carioca. Rassicurante a riguardo il Prefetto:
“ci sono stati sviluppi molto positivi in questo senso negli ultimi anni. Le Forze
dell’ordine hanno ripreso il controllo di diverse favelas in mano alla criminalità.
La Polizia sta riuscendo a contenere la criminalità combattendo anche la corruzione
al suo interno”. Un cenno particolare il cardinale lo riserva all’aspetto missionario
e sociale della Gmg che potrebbe essere considerato retaggio della teologia della
liberazione che ancora pervade il Continente latino-americano: “Non si può ricercare
la soluzione dei problemi sociali al di fuori della visione della fede e non può esserci
un rapporto con Dio senza un impegno sociale profondo”. (R.P.)