India: per lo stupro e l'omicidio della 23.enne, un imputato minorenne presto libero
Uno fra i sei imputati nello stupro e omicidio della ragazza indiana 23enne, che un
mese fa ha scosso il mondo intero, è minorenne: lo ha accertato il tribunale minorile
di Delhi. Questo, secondo la prassi giuridica indiana, potrebbe consentirgli di essere
libero fra pochi mesi. L'età dell’imputato, descritto dalla polizia di Delhi come
il più brutale dei sei accusati, è stata dichiarata di “17 anni, sei mesi e 24 giorni”,
come appurato dal certificato di nascita. La legislazione indiana prevede che un minorenne
di età compresa tra 16 e 18 anni, in caso di condanna per un reato, può essere condannato
e rinchiuso in un riformatorio per tre anni al massimo e, in seguito, rilasciato in
libertà vigilata. Tuttavia la legge prevede, inoltre, che un minorenne può essere
trattenuto in tali strutture rieducative solo fino a quando raggiunge i 18 anni di
età e che, successivamente, non può essere nuovamente giudicato, condannato o messo
in prigione. Secondo questa norma, dunque, il giovane potrà scontare pochi mesi di
pena e poi essere rilasciato non appena sarà maggiorenne, il 4 giugno prossimo. Padre
Nithiya Sagayam, direttore del “Franciscan Peace Centre” in Tamil Nadu, e Segretario
esecutivo dell’Ufficio per lo Sviluppo Umano nella Federazione delle Conferenze episcopali
dell’Asia (Fabc) commenta all’agenzia Fides: “Se il giovane ha commesso crimini tanto
gravi, come stupro e omicidio, rimetterlo in libertà come può essere la soluzione?
Questo è un problema serio per il Paese, è una questione che si deve sollevare con
urgenza, che tocca la legalità e l’impunità. Urge chiedersi: chi si può considerare
minorenne? Un ragazzo che stupra e uccide può essere considerato tale? Il giovane
in questione ha una evidente responsabilità civile e penale”. L’altra questione, nota
padre Sagayam, è che “i minori in India sono esposti a una cultura, propinata dai
mass-media, che propaganda violenza e sesso: questo non tutela il loro sviluppo psico-fisico
e aumenta la diffusione dei crimini nella società”. (R.P.)