Preoccupazione dell’Onu per le violazioni di diritti umani in Mali
Prosegue la marcia di francesi e maliani alla riconquista, da due settimane, del territorio
del Mali occupato da gruppi armati islamici. Intanto il segretario generale dell'Onu,
Ban Ki-Moon, esprime al presidente del Mali, Traoré, forte preoccupazione per le violazioni
dei diritti umani e parla di roadmap per una transizione. Il servizio di Giulio
Albanese:
Sembra una marcia
inarrestabile quella di francesi e maliani alla riconquista, da due settimane, del
vasto territorio del Mali Settentrionale, occupato, com’è noto, da gruppi armati jihadisti.
Dopo Konna, Diabaly e Gao, l’aviazione francese ha martellato le roccaforti jihadiste
a Kidal, cuore della resistenza, 1500 chilometri a nordest di Bamako. E anche la città
simbolo di Timbuctu starebbe per capitolare in queste ore. A ciò si aggiunge l’annuncio
di una scissione interna ai jihadisti di Ansar Dine, con buona parte di loro che vorrebbe
scendere a patti col nemico. Intanto ieri ad Addis Abeba, l’Unione Africana ha condannato
la lentezza dei soldati del contingente africano a mettersi in azione al fianco dei
francesi, non lesinando invece lodi all’intervento di Parigi. Nella stessa capitale
etiopica si riunirà domani una conferenza dei donatori internazionali che farà un
nuovo esame della situazione umanitaria, discutendo anche sui possibili aiuti da inviare
in Mali. Ma nei circoli della società civile, il timore che i jihadisti possano
operare azioni terroristiche, imponendo una guerra asimmetrica come in Afghanistan
o in Somalia, è grande.