Giornata del malato, speciali indulgenze nel segno della sofferenza condivisa
“Il senso cristiano della sofferenza e della sua condivisione tra i fratelli” è al
centro delle speciali indulgenze concesse dal Papa in occasione della XXI Giornata
mondiale del malato, che sarà celebrata a partire dal 7 all’11 febbraio prossimi.
Roberta Gisotti ha intervistato mons. Krzysztof Nykiel, reggente della
Penitenzieria Apostolica, che ha pubblicato il Decreto attuativo:
D. - Mons.
Nykiel quale legame tra la Giornata mondiale del malato e le speciali indulgenze concesse
da Benedetto XVI in questa occasione? R. – Il Santo Padre – spinto dal desiderio
che l’annuale celebrazione della Giornata mondiale del malato si riveli una sempre
più efficace catechesi sul senso salvifico della sofferenza e sensibilizzi maggiormente
tutti coloro, che a vario titolo, sono impegnati quotidianamente al servizio di chi
soffre, nell’anima o nel corpo – ha scelto come tema di questa XXI Giornata mondiale
l’icona del Buon Samaritano: “Va' e anche tu fa' lo stesso”, che insegna a fare del
bene a chi soffre e ad accogliere la propria sofferenza come dono d’amore. Questa
Giornata – che avrà il suo culmine proprio l’11 febbraio, nella memoria della Madonna
di Lourdes – si celebrerà nel Santuario mariano di Altötting e sarà presieduta da
Sua Ecc.za Mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale
della Salute e Inviato speciale di Sua Santità. D. – Quali sono le condizioni
per ottenere l’indulgenza e qual è la differenza tra indulgenza plenaria e indulgenza
parziale? R. – Per quanto riguarda le condizioni, prima di tutto dobbiamo tenere
presente che un fedele, per ottenere l’indulgenza, deve avere un animo veramente pentito
e contrito per acquisire l’indulgenza plenaria, un totale distacco da qualsiasi peccato,
anche veniale; l’ indulgenza plenaria, che i fedeli potranno ottenere una volta al
giorno alle solite condizioni: la confessione sacramentale, la comunione eucaristica
e la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre. Un’indulgenza plenaria può essere
anche applicata in suffragio per i nostri cari defunti. Questa indulgenza plenaria
si potrà acquisire dal 7 all’11 febbraio prossimi nel Santuario mariano di Altötting
o in qualsiasi altro luogo stabilito dall’autorità ecclesiastica. Naturalmente, i
fedeli sono invitati a partecipare devotamente ad una liturgia celebrata per impetrare
da Dio i propositi della Giornata mondiale del malato e dovranno recitare il Padre
Nostro, il Credo e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria. Poi, mi preme sottolineare
che i fedeli i quali negli ospedali o in qualsiasi casa privata assistono caritatevolmente
gli ammalati, a motivo del loro servizio non potendo partecipare alle funzioni celebrative
nel Santuario mariano di Altötting o in altri luoghi indicati dall’autorità ecclesiastica,
potranno ottenere nei medesimi giorni l’indulgenza plenaria, avendo l’animo distaccato
da ogni peccato e il proposito di adempiere non appena possibile le condizioni richieste
per l’ottenimento dell’indulgenza. Infine, se è malato o sofferente, quindi se impedito
per malattia, per età avanzata o per altre simili ragioni dal prendere parte alla
cerimonia della Giornata mondiale del malato, potrà ugualmente ottenere l’indulgenza
plenaria avendo l’animo distaccato da qualsiasi peccato e proponendosi di adempiere
non appena possibile le solite condizioni. Per quanto riguarda l’indulgenza parziale,
questa si può acquisire da parte di ciascun fedele, ogni qualvolta che ci si rivolgerà
a Dio, Padre misericordioso, con cuore contrito nei giorni sopra indicati, con devote
preghiere in aiuto degli infermi nello spirito del corrente Anno della Fede. La differenza
tra indulgenza plenaria e indulgenza parziale dipende soprattutto dalla disposizione
interiore del fedele. D. – Cosa rispondere a chi critica per diversi motivi la
pratica delle indulgenze? R. – La Chiesa, comunque, non può fermarsi di fronte
a critiche del genere, perché il compito primario della Chiesa è annunciare il Vangelo
della conversione: “Andate e ammaestrate le genti”, diceva nostro Signore. Nell’annuncio
salvifico di Cristo, trasmesso dalla Chiesa, non può mancare il riferimento alla Divina
Misericordia e il dono delle indulgenze credo si inserisca in questa peculiare missione
della Chiesa di annunciare al mondo la salvezza. L’indulgenza, infatti, non è altro
che la remissione della pena temporale per i peccati commessi da un fedele, che gli
sono stati perdonati, mediante il sacramento della Penitenza. E perché allora non
approfittare di questo grande dono dell’indulgenza, che viene dispensato dal Santo
Padre, di questo immenso, inesauribile tesoro della Chiesa?