2013-01-28 08:34:29

Brasile sotto shock: 232 ragazzi muoiono durante un incendio in discoteca


I vescovi brasiliani si stringono nel dolore e nella preghiera con i familiari dei 232 giovani vittime dell‘incendio che la notte scorsa ha distrutto una discoteca a Santa Maria, nel sud del Brasile. Il card. Raymundo Damasceno Assis, presidente dei vescovi del Paese , ha espresso “vicinanza spirituale e solidarietà”, mons Hélio Adelar Ruper parla di "tragedia che non deve far perdere la speranza". Il servizio è di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

Quelle che si sono trovate di fronte i soccorritori sono state scene raccapriccianti. Decine di corpi senza vita di giovani che hanno tentato inutilmente di raggiungere l’uscita. La maggior parte uccisi dal fumo sprigionato dall’incendio, causato da un razzo usato da una band durante lo spettacolo che era in corso. Secondo i primi rilievi è finito sul tetto del locale; le fiamme si sono diffuse rapidamente, a causa del materiale plastico usato per l'isolamento acustico della discoteca. E in pochi minuti si è scatenato l’inferno, con un bilancio più che drammatico: 232 morti ed oltre 130 feriti, molti gravi. Di certo il numero di persone presenti, oltre 2.000, era di gran lunga superiore rispetto alla capacità della discoteca; così come le uscite di sicurezza erano insufficienti. Pare che le autorità avessero revocato il permesso al locale, in attesa di una ristrutturazione mai avvenuta. La presidente Dilma Rousseff -visibilmente commossa- ha incontrato alcuni famigliari delle vittime, e ha chiesto al Paese di restare unito. Il comune di Santa Maria ha decretato 30 giorni di lutto ufficiale.

Di affidamento a Cristo in questo momento di dolore parla il vescovo di Santa Maria, mons. Hélio Adelar Ruper intervistato da Christiane Murray:RealAudioMP3

Io credo che la parola giusta, in questo momento, debba essere: speranza. C’è stata una tragedia, un dolore infinito per tutta la società, però Gesù Cristo rimane sempre la nostra speranza. In questo momento, dobbiamo guardare a Lui, guardare anche Maria e guardare in alto; la nostra vita non è definitiva qui su questa terra, la patria definitiva è il cielo. Dobbiamo preparaci tutti per quel momento: è il momento di non giudicare nessuno, è il momento di rinnovare la speranza e l’amore fraterno, perché dopo questa vita è l’unica cosa che rimane. Allora, bisogna vivere bene la fede, la speranza e tradurre tutto questo in un’azione di carità, di bontà, di amore verso Dio e verso il prossimo. Per noi è una chiamata di Dio per rinnovare la fede. Siamo nell’Anno della Fede e prossimi alla Giornata Mondiale della Gioventù, a Rio de Janeiro, a luglio. Dio ci sostiene con una parola molto forte, in questo momento della nostra storia.


Paolo Ondarza ha raccolto la testimonianza di una cittadina Isabel Bagio:RealAudioMP3

R. - La città è paralizzata, c’è molta preoccupazione.

D.- Che tipo di locale era il luogo della tragedia?

R. - Era un edificio, una discoteca con un grande palco. Poteva contenere 2500 persone. Al momento della tragedia ce ne erano forse 1000, ma era aperta una sola porta per entrare e uscire dal locale. L’altra era chiusa. E gli addetti alla sicurezza hanno impiegato molto tempo prima di fare evacuare i giovani, solo quando si sono resi conto dell’incendio hanno aperto l’uscita.

D. - Quali le cause?

R.- C’era una band che suonava e il cantante ha lanciato un fuoco d’artificio in aria che ha colpendo il soffitto ha fatto sviluppare l’incendio. Subito hanno tentato di spegnere il fuoco con gli estintori, ma le fiamme si sono espanse rapidamente. Le autorità sostengono che le vittime sono morte non carbonizzate, ma per asfissia.

D. - Come vive la cittadinanza quanto accaduto?

R. - C’è tristezza, shock, ma anche molta solidarietà. I familiari che attendono di riconoscere i cadaveri dei loro figli sono assistiti in una palestra da molti cittadini che gli portano notizie da internet, un bicchiere d’acqua, per aiutare in qualche modo.

D. - Da chi è frequentata questa discoteca?

R. - E’ molto frequentata da studenti. Si stava svolgendo la festa dell’Università Federale di Santa Maria. Alcuni giovani che erano riusciti ad uscire dal locale, sono rientrati per cercare amici o fratelli e sono morti.

D. - C'era il dubbio che questo locale non avesse i requisiti necessari alla sicurezza?

R. - Le autorità stanno verificando se il locale disponeva delle necessarie condizioni di sicurezza, se era ben costruito o no.







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