Somalia: la guerra non ferma l'impegno per l'infanzia di Sos Villaggi dei Bambini
Nella Somalia, travolta dalla guerra civile, opera senza risparmio di energie Sos
Villaggi dei Bambini. L'associazione per la difesa dell'infanzia è tornata nella capitale
Mogadiscio dopo l’evacuazione del 2011. Massimiliano Menichetti ha raccolto
la testimonianza della responsabile comunicazione della Onlus, Elena Cranchi:
R. – Siamo testimoni
di un’anarchia, continui scontri, e una natura non clemente. Il direttore del Villaggio
Sos di Mogadiscio dice: “La situazione è sempre molto difficile, siamo usciti da una
situazione di carestia, ma la malnutrizione resta uno dei problemi principali. Fortunatamente
i nostri bambini stanno bene”.
D. - La questione Al Shabaab e governo: in questo
momento la situazione si è allentata per quanto riguarda la capitale Mogadiscio?
R.
– Sì, per quanto ci riguarda abbiamo potuto ritrasferire all’interno del Villaggio
SOS di Mogadiscio i bambini che vivevano in una zona di sicurezza chiamata il “km13”
perché le truppe di al Shabaab si sono ritirate. Quindi, abbiamo avuto la possibilità
di riaccogliere nuovamente i bambini e abbiamo fortunatamente potuto riaprire l’ospedale
e ristrutturare 10 delle 12 case famiglia.
D. - Nel 2011 siete stati costretti
a prendere le distanze da Mogadiscio, che cosa è successo?
R. – A settembre
e ottobre del 2011, accanto alla carestia che ha messo in ginocchio la Somalia e anche
parte del Kenya e dell’Etiopia, c’erano gli scontri tra Al Shabaab e il governo centrale.
Nel momento in cui le truppe sono arrivate a Mogadiscio per mettere al sicuro i bambini
abbiamo dovuto allontanarli dal villaggio Sos di Mogadiscio, ma a pochi chilometri.
La cosa in realtà grave è stata la chiusura dell’ospedale di Mogadiscio che era il
nostro ospedale!
D. – Qual è la vostra realtà operativa con i diversi gruppi
che sono presenti in un’area di così forte crisi?
R. – Abbiamo attivato tutta
una serie di servizi per aiutare la popolazione, come centri medici e servizi ambulatoriali.
I beneficiari del nostro aiuto sono stimati essere circa 120 mila persone. Noi abbiamo
sempre avuto, nonostante tutto, proprio per l’attività che svolgiamo, ottimi rapporti
con tutti. Siamo in Somalia dal 1984 e Sos Villaggi dei Bambini è sempre riuscita
ad avere l’appoggio sia dei governi che di parti contrarie. Questo ci ha sempre, fortunatamente,
permesso di poter continuare ad operare sul campo. E’ la stessa cosa che è accaduta
e sta accadendo in Siria.
D. – Qual è il vostro auspicio per quanto riguarda
la situazione somala?
R. – Che i diritti dei bambini vengano sempre garantiti
perché sono inalienabili, che ci sia un rispetto di un’infanzia che rappresenta il
futuro di quei Paesi e che deve essere assolutamente messo al primo posto. E’ chiaro
che sarebbe il nostro desiderio che la situazione politica si risolvesse nel migliore
dei modi, quindi pacificamente, in modo da poter garantire una vita normale.