Myanmar: la società civile vuole la pace con la minoranza kachin
In Myanmar, urge ripartire dalla pace: è l’appello lanciato dall’organizzazione Birmania
Democratic Concern alle autorità del Paese, in merito al conflitto con la minoranza
kachin che dura da 19 mesi ma si è intensificato nell'ultimo mese e del quale fanno
le spese soprattutto bambini e anziani. Il messaggio, giunto anche all’agenzia Fides,
è chiaro: “Non si può raggiungere la pace con la guerra”. L’appello, raccolto anche
dalla società civile, si rivolge indiscriminatamente a entrambe le parti in lotta:
sia al governo che ai ribelli, ma anche alla comunità internazionale, affinché vengano
fatti tutti gli sforzi necessari per raggiungere l’obiettivo di una convivenza pacifica
tra le diverse etnie che compongono il Paese e che ne costituiscono la ricchezza interna.
“Crediamo nell’uguaglianza e promuoviamo l’armonia tra le diversità – si legge – crediamo
nella pacifica coesistenza tra persone con idee, credenze, lingua, religione e costumi
diversi”. Tra le richieste concrete, anche l’immediata cessazione delle ostilità militari
e l’avvio di un tavolo di negoziato, e l’istituzione di un’unione federale che tuteli
le minoranze. (R.B.)