Prosegue serrato l'intervento militare in Mali: le truppe francesi congiuntamente
a quelle maliane sembrano prossime a strappare il controllo di Timbuktu dalle mani
dei ribelli islamici. La loro avanzata non sembra aver incontrato resistenza, ma intanto
si profila l'arrivo di nuovo contingente militare da altri paesi africani. Il servizio
di Paola Simonetti:
Dopo la riconquista
ieri di Gao, città nelle mani dei ribelli da circa un anno, l'esercito francese insieme
a quello maliano sono avanzati fino Timbuctu, anch'essa occupata da mesi dagli jihadisti.
Passi, questi, considerati vere e proprie vittorie dai militari francesci, dopo 17
giorni di operazioni. Ora a tavolino si pianifica una efficace strategia per attraversare
le mura di quella che è considerata una città leggendaria, non a caso denominata "Perla
del deserto" e inserita dall'Unesco fra i tesori dell'umanità; un labirinto di antiche
moschee, monumenti e case di fango che potrebbe nascondere la presenza di guerriglieri
integralisti pronti a colpire. La notte scorsa, inoltre, in un attacco dell'aviazione
francese sarebbe stata distrutta a Kidal, la casa di un leader tuareg di un gruppo
legato ad Al Qaida. Nel frattempo i paesi dell'Africa occidentale si sono detti pronti
a mettere a disposizione quasi 6.000 militari per rafforzare il contingente sul campo.
Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno deciso di appoggiare logisticamente l’operazione
militare inviando aerei cisterna per rifornire in volo i velivoli francesi. Per la
Radio Vaticana, Paola Simonetti.