2013-01-27 14:05:46

I giovani dell'Azione Cattolica assieme al Papa per dire sì alla pace


Ieri mattina, in Piazza San Pietro, si respirava un clima di grande festa, grazie alla presenza gioiosa di oltre 3000 ragazzi dell’Azione Cattolica di Roma, accompagnati dal cardinale vicario Agostino Vallini, convenuti in occasione della 35.ma edizione della "Carovana della Pace". Ma cosa li ha spinti a partecipare a questa ormai tradizionale manifestazione? Ascoltiamo alcune voci raccolte stamani da Marina Tomarro:RealAudioMP3

R. – Per manifestare la pace al mondo!

R. – Per far capire che la guerra non vale niente.

R. - Perché sono tanti anni che veniamo qui - sono tre anni che facciamo parte di Acr (Azione Cattolica Ragazzi ndr) - e crediamo che la pace si costruisca insieme ai ragazzi e che il cuore dei ragazzi sia il modo migliore per esprimere un mondo di pace.

D. – Che cosa vuol dire essere capaci di costruire la pace?

R. – Creare relazioni sane, belle, partendo dal cuore e donando agli altri un po’ di se stessi. Sicuramente è il modo migliore.

R. – Per esempio a scuola, quando ci sono le risse, mettendomi in mezzo per separare oppure vivendo in pace con i miei fratelli, senza litigare!

R. – Vuol dire essere costruttori di pace tutti i giorni. Quello che noi cerchiamo di insegnare ai bambini è che la pace non vuol dire fare per forza cose grandi e distanti da noi.

D. – E secondo te invece?

R. – Bisogna essere costruttori di pace nelle piccole cose. Quindi cerchiamo di insegnare loro ad essere piccoli costruttori di pace tra i compagni e in famiglia.

E alla "Carovana della Pace", era presente anche Benedetto Coccia, presidente dell’Azione Cattolica di Roma. Ecco un suo commento:

R. - Quest’anno, per il 35.mo anno, si svolge la "Carovana della Pace" dell’Acr, che è in realtà un momento conclusivo di un mese dedicato alla riflessione, alla preghiera e all’impegno a favore della pace. Alla fine di questo mese, svolto in parrocchia, i ragazzi vogliono dire alla città di Roma la loro voglia e il loro impegno a favore della pace.

D. – In che modo si educano le giovani generazioni proprio a diventare costruttori della pace?

R. – Innanzitutto, aiutandoli a capire che i protagonisti della loro vita sono proprio loro e poi aiutandoli a capire che la pace non è un qualcosa che riguarda i "potenti della Terra" o i capi di Stato e delle nazioni, ma riguarda ciascuno di noi, che nel proprio ambiente, nella propria famiglia, nella propria scuola, tra i propri amici, può essere operatore di pace.

Ultimo aggiornamento: 28 gennaio







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