2013-01-27 08:58:51

Giordania: missionarie in prima linea per i profughi siriani


Drammatica testimonianza giunta all'agenzia Misna da una missionaria comboniana che lavora nell’ospedale di Karak, nel sud della Giordania, dove vengono accolti i profughi provenienti dalla Siria. “La nostra è una zona decentrata che non riceve aiuti né dal governo giordano né dalle Ong – racconta Alessandra Fumagalli – ma assistiamo soprattutto donne e bambini che hanno perso familiari e mariti e sono venuti in Giordania perché hanno dei parenti”. Quaggiù, infatti, sono stati indirizzati i circa diecimila profughi che non hanno trovato posto nei campi allestiti nel Nord, al confine con la Siria, già stracolmi. “Qui almeno sono vicini ai centri urbani, ma d’inverno fa molto freddo”, dichiara ancora la missionaria che assieme a cinque consorelle e una settantina di dipendenti gestisce l’ospedale, fondato nel 1939, l’unico nel raggio di 300 km, che ha la capacità di 40 posti letto. Secondo le stime dell’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati (Acnur), nel primo mese del 2013 sono già 30 mila i siriani che hanno passato la frontiera con la Giordania. (R.B.)







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