Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica
Nella terza Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci propone il passo del Vangelo
di Luca in cui Gesù legge, nella Sinagoga di Nazaret, il rotolo del profeta Isaìa
dove è scritto: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato
con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare
ai prigionieri la liberazione”. Gesù, sotto lo sguardo di tutti, dice:
«Oggi
si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Su questo brano
evangelico ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente
emerito di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:
I primi versetti
del Vangelo riportano l'incipit solenne del Vangelo di Luca, e parlano della ricerca
accurata, del racconto ordinato e di solide prove su quanto Gesù stesso ha detto e
fatto, riprendendolo da testimoni oculari e ministri della Parola. C'è fondamento
sicuro su quanto Luca narrerà di Gesù: ma la vera finalità è quella di suscitare fede
e sequela. Si salta poi al capitolo quarto: e troviamo Gesù nell'atto solenne di dare
inizio alla sua predicazione. Nella sinagoga di Nazaret, in giorno di sabato, c'era
stato tante volte, e nessuno aveva notato nulla di strano. Ma questa volta alla ritualità
celebrativa, Gesù aggiunge, nel breve commento, una autorevolezza che sorprende i
paesani. Si fa interprete di una attualizzazione che sconcerta tutti: "Oggi si è compiuta
questa Scrittura che voi avete ascoltato". Domenica prossima sentiremo come hanno
reagito. Per ora notiamo questi occhi fissi su Gesù, che manifestano sorpresa e attesa.
Sorpresa per quello stile sicuro e solenne, e l'invito a passare da un ascolto rituale,
alla scoperta di un mondo nuovo che comincia, proprio lì fra loro. Una novità per
tutti, una occasione attesa da secoli, un sogno ripetuto distrattamente anche a Nazaret,
che ora però diventa vero, reale. La profezia di Isaia ormai è un oggi definitivo,
anche per noi. Oggi di liberazione e di libertà, di grazia e di speranza. Ne abbiamo
proprio bisogno!