Egitto. Scontri tra polizia e manifestanti in diverse città, almeno 132 feriti
Giornata densa di scontri tra manifestanti e polizia, in Egitto, quella del secondo
anniversario dell’inizio della rivoluzione. Lanci di lacrimogeni e proiettili di gomma
al Cairo, dove i manifestanti hanno bloccato due ponti sul Nilo e la stazione della
metropolitana in piazza Tahrir, e ad Alessandria, per un bilancio complessivo di 252
feriti, tra cui diversi agenti di polizia, secondo quanto riferisce in serata il ministero
della Sanita' egiziano. Roberta Barbi:
Si è trasformata
in un’immensa manifestazione anti-Morsi la giornata del secondo anniversario dell’inizio
della rivoluzione che portò al rovesciamento del regime di Mubarak. In Egitto, oggi,
almeno cinque poliziotti sono rimasti feriti negli scontri con i manifestanti davanti
alla sede della tv di Stato al Cairo, mentre un gruppo di persone a volto coperto
hanno assaltato una sede dei Fratelli Musulmani e altri il governatorato di Suez.
Lancio di lacrimogeni e spari di proiettili di gomma da parte della polizia anche
ad Alessandria, dove le proteste si concentrano intorno al municipio, ma tafferugli
si sono verificati anche nei pressi del tribunale e in un paio di sobborghi. Date
alle fiamme le sedi del governo locale di Ismailiya, Damietta e Kafr el-Sheikh, nel
delta del Nilo, mentre il traffico ferroviario sta subendo gravi disagi a causa del
blocco dei binari in numerose zone del Paese, soprattutto a nord della capitale e
nell’Alto Egitto, a Beni Suef. Oltre alla confusione politica, pesa sul Paese anche
una grave situazione economica, come spiega Paolo Gonzaga, giornalista esperto
di questioni egiziane, al microfono di Benedetta Capelli:
"L’Egitto
non è riuscito a riprendere stabilità e non ha varato una Costituzione immediatamente,
come si sarebbe dovuto fare, e tutto questo ha portato il Paese alla bancarotta. L’Egitto
oggi ha 15 miliardi di dollari in valuta estera nelle proprie casse, e basta... Il
bilancio positivo, invece, è quello della mentalità. Oggi, la gente parla di politica
e sono nati tanti giornali e quotidiani indipendenti. In qualche modo, in Egitto si
è respirato in questi due anni un’aria di maggiore libertà".