Coree: Chiesa cattolica e altre comunità chiedono di stemperare la tensione
Nell’atmosfera di alta tensione fra Corea del Nord e Corea del Sud, “la Chiesa cattolica
e le altre comunità religiose auspicano un cambio di rotta, per stemperare gli attriti
e avviare una nuova era di cooperazione e collaborazione bilaterale”: è quanto riferisce
all’agenzia Fides padre John Bosco Byeon, direttore nazionale delle Pontificie Opere
Missionarie (Pom) in Corea del Sud. Intervenendo sul momento critico nei rapporti
fra i due Paesi, dovuti soprattutto al controverso programma nucleare di Pyongyang,
padre Byeon ribadisce l’attesa di tutta la comunità civile ed ecclesiale per l’insediamento
a Seul della nuova presidente, appena eletta, che avverrà il 25 febbraio prossimo.
Il nuovo capo di Stato, Park Geun-hye, ha promesso un forte cambiamento rispetto al
passato. Con il precedente governo di Lee Myung Bak, infatti, i rapporti con il Nord
si sono notevolmente irrigiditi. Per l’agenda della nuova Presidente, tale questione
sarà una priorità. Il direttore delle Pontificie Opere Missionarie riferisce che “le
comunità religiose, in particolare leader cristiani e buddisti, stavano organizzando
una nuova sessione di incontri con i leader religiosi del Nord. Ma ora tali iniziative
di dialogo sono bloccate. La Chiesa cattolica – prosegue - riafferma la necessità
di distinguere i due piani: quello politico da quello degli aiuti umanitari”. Fra
l’altro – coclude padre Byeon, “l’unica chiesa cattolica ancora esistente a Pyongyang
ha bisogno di restauro e sarebbe un bel segno per noi, nell’Anno della Fede, poter
contribuire a quest’opera”. (C.S.)