Aperto anno giudiziario. Lupo: note dolenti sono lentezza processi e carceri affollate
Sulla giustizia, il Parlamento che uscira' dalle elezioni, dovra' impegnarsi in sforzi
convergenti e contributi responsabili alla ricerca di intese. E' l'auspicio espresso
dal primo Presidente della Cassazione Ernesto Lupo, durante la cerimonia di apertura
dell’anno giudiziario alla presenza anche del Capo dello Stato. La drammatica situazione
delle carceri sempre in evidenza insieme alla lentezza dei processi: "si può e si
deve fare di più", chiede il Guardasigilli Severino. Il servizio di Gabriella Ceraso:
Oltre 5milioni
di processi civili pendenti, la Cassazione sotto assedio come non succede in nessuna
altra corte europea 128mila procedimenti prescritti nell'ultimo anno e soprattutto
una mole di 35 mila fattispecie di reato che occorre sfoltire. E’ il quadro a tinte
fosche che per il terzo anno consecutivo traccia il primo Presidente della Cassazione
all’inizio dell'anno giudiziario. Lentezze e rischi che, secondo Ernesto Lupo, incidono
anche sulla crescita come lo spread e a cui si aggiunge la necessità di rivedere le
norme per l’accesso delle toghe nella politica e la drammatica situazione carceraria,
con più di 18mila detenuti in "esubero". Inaccettabile, rilancio il Guardasigilli,
che, all’inizio di questo mese il 36% dei detenuti sia in attesa di giudizio: il ministro
Severino invoca un’azione sinergica per la depenalizzazione, una nuova e piu' flessibile
regolamentazione delle misure alternative e guarda con speranza alla revisione della
geografia giudiziaria su cui ancora attende parere del Csm. E interviene alla cerimonia
anche il vicepresidente delle toghe Vietti che al prossimo esecutivo presenta un decalogo
di priorità - in primis riforma delle misure alternative e della prescrizione- chiedendo
un impegno straordinario e un'attenzione operosa oltre che dialogo e competenza, e
incitando la magistratura a continuare con coraggio sulla strada del cambiamento.