Nigeria: il vescovo di Kano condanna il fondamentalismo per l’attentato all’emiro
musulmano
I gruppi ribelli armati proseguono l’opera di destabilizzazione della Nigeria, colpendo
indistintamente tutti coloro che si oppongono ai loro obiettivi, a partire dai rappresentanti
religiosi, minando alle fondamenta la pacifica convivenza e il dialogo tra le comunità
religiose. È l’analisi che emerge da un intervento del vescovo di Kano, mons. John
Namaza Niyiring, pubblicato dall’agenzia Misna e ripreso dall’Osservatore Romano.
Tra i bersagli degli attacchi dei gruppi fondamentalisti legati alla setta Boko Haram,
che si battono per l’applicazione della legge islamica in tutto il Paese, vi è stato
l’emirato di Kano, il cui rappresentante si è finora particolarmente distinto per
essere un “moderato”. L’emiro di Kano, Alhaji Ado Bayero, — che nei giorni scorsi
si è salvato da un attentato — spiega il presule «è solo l’ultimo dei rappresentanti
della comunità musulmana e dei capi tradizionali finiti nel mirino dei gruppi armati
che operano nel nord della Nigeria». L’emiro di Kano è un’importante figura nella
gerarchia musulmana in Nigeria, seconda solo al sultano di Sokoto. «Sin dalla morte
del suo precedessore nel 1963 — ricorda mons. Niyiring — l’emiro Alhaji Ado Bayero
si è distinto per l’impegno a favore del dialogo tra le fedi e della convivenza pacifica
tra musulmani e cristiani». Secondo fonti locali, l’emirato di Kano sarebbe da tempo
al centro di attacchi proprio per la sua tradizione di rispetto del dialogo tra le
comunità religiose. Per il vescovo Namaza Niyiring l’attentato nei confronti dell’emiro
rappresenta un’ulteriore dimostrazione della volontà degli estremisti di colpire indistintamente
le persone a prescindere dalla loro fede: «I violenti — sottolinea mons. Niyiring
— colpiscono chiunque non sia d’accordo con loro, senza alcun rispetto per il ruolo
che occupa, e l’agguato all’emiro è solo l’ennesima conferma». Nell’agosto 2012, alcuni
rappresentanti della setta Boko Haram avevano minacciato di compiere incursioni e
attentati anche a Sokoto, la città della Nigeria nord-occidentale nella quale risiede
il sultano Alhaji Muhammed Sa’ad Abubakar III, massima autorità spirituale per circa
80 milioni di fedeli musulmani. (L.Z.)