Colombia: al processo di pace le Farc propongono un "fondo delle terre"
Creare un “fondo delle terre”, partendo da lotti lasciati improduttivi o sequestrati
ai gruppi armati, per destinarlo alla riforma agraria: è una delle proposte sul punto
1 dell’agenda del processo di pace colombiano avanzate dalla guerriglia alla ripresa,
questa settimana, dei colloqui con il governo ospitati da novembre a Cuba al Palacio
de Convenciones dell’Avana. “Si propone la creazione di un ‘Fondo delle Terre’, formato
da terre provenienti da latifondi, terreni improduttivi o sfruttati non adeguatamente,
terre inattive o sterili, acquisite mediante l’uso della violenza e l’espropriazione
e confiscate al narcotraffico” si legge in un comunicato diffuso dalle Forze armate
rivoluzionarie della Colombia (Farc) dalla capitale cubana. Tali terre potranno poi
essere assegnate a “contadini senza terra e alle donne, in modo prioritario”. Le Farc
- riporta l'agenzia Misna - hanno anche sottolineato la necessità di un “ordinamento
sociale e ambientale” che garantisca il diritto all’approvvigionamento di acqua e
all’effettivo utilizzo delle terre da parte dei beneficiari. Agli incontri al Palacio
de Convenciones ha partecipato anche l’ambasciatore venezuelano presso l’Organizzazione
degli Stati americani (Osa), Roy Chaderton. Secondo Radio Caracol, Chaderton è venuto
a Cuba per unirsi al negoziato in rappresentanza del suo Paese che, insieme al Cile,
è formalmente un “accompagnatore” del processo di pace. Il suo arrivo ha sorpreso
i giornalisti: secondo alcune fonti di stampa è più che probabile che l’ambasciatore
coglierà l’occasione per visitare il presidente Hugo Chávez, ricoverato in un ospedale
‘top secret’ dell’Avana dall’11 dicembre. Venezuela e Cile. (R.P.)