Centrafrica: il governo accusa i ribelli di aver ripreso le ostilità
“Malgrado gli accordi di Libreville dell’11 gennaio, la coalizione Seleka continua
la sua avanzata” afferma un comunicato del Ministero della Difesa del Centrafrica,
che accusa i gruppi ribelli di aver conquistato la città di Kembé (centro sud), nell’area
diamantifera. Dopo aver conquistato la città i ribelli, secondo le autorità di Bangui,
si sarebbero dati ad atti di saccheggio e di aggressione contro i civili. Gli accordi
di Libreville, in Gabon, firmati dal Presidente Bozizé e dai rappresentanti di Seleka,
una coalizione di diversi gruppi di guerriglia, prevedono il cessate il fuoco e la
creazione di un governo di unione nazionale. Nel Paese continuano ad essere presenti
diversi contingenti militari stranieri. Mentre la Francia ha annunciato che intende
ridurre le proprie truppe dispiegate a Bangui (verranno portate da 600 uomini a circa
200), in Centrafrica ci sono anche le Forze Africane di Interposizione (Fomac, che
passeranno da 780 a 900 militari), quelle sudafricane (circa 250 soldati dispiegati
nella capitale) e ugandesi, che danno la caccia nel sud-est del Paese, con il supporto
di consiglieri militari statunitensi, ai guerriglieri dell’Lra (Esercito di Resistenza
del Signore). Il 18 gennaio nella zona orientale della Repubblica Centrafricana, vicino
al confine con il Sud Sudan, i militari ugandesi hanno ucciso la principale guardia
del corpo di Joseph Kony, il leader dell’Lra. (R.P.)