2013-01-20 16:03:27

"Sos Villaggi dei bambini" compie 50 anni. I nuovi progetti di assistenza


Cinquant’anni di attività a favore dei bambini privi di cure familiari o a rischio di perderle. "Sos Villaggi dei Bambini" raggiunge nel 2013 un traguardo importante, preparandosi ad affrontare le nuove sfide a sostegno dell’infanzia e delle famiglie in stato di necessità. Lorenzo Pirovano ha intervistato Elena Cranchi, responsabile comunicazione della Onlus:RealAudioMP3

R. – Il nostro grande lavoro, quest’anno, sarà approfittare di questa celebrazione per ricordare l’importanza dell’accoglienza in quello che noi costruiamo, che è un ambiente familiare, come pure l’importanza del lavoro con la famiglia, per riuscire a ricompattarla, e poi evidentemente l’attivazione di una serie di servizi che possono essere di supporto alle famiglie per prevenire quello che chiamiamo l’abbandono, o comunque una situazione che poi porta per forze di cose alla rottura di equilibri.

D. – Quali sono gli obiettivi che avete raggiunto in questi 50 anni?

R. – Abbiamo raggiunto traguardi molto importanti, tra cui partecipare all’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Poi, abbiamo ovviamente creato nuovi servizi a sostegno dell’infanzia e delle famiglie. I numeri che abbiamo toccato sono numeri importanti: ci prendiamo cura di più di 628 tra bambini e ragazzi e il nostro successo, evidentemente, diventa significativo nel momento in cui i bambini e i ragazzi riescono a tornare a vivere con la loro famiglia. Il cuore dell’associazione è dare accoglienza ai bambini e ai ragazzi privi di cure familiari, e lavorare con i genitori dei bambini.

D. – Come sono cambiate le esigenze e le difficoltà delle famiglie?

R. – Sicuramente, la crisi economica può amplificare o esasperare un disagio familiare. In Italia abbiamo notato come effettivamente uno stato di povertà, che costringe molte famiglie a dover necessariamente ritrovare degli equilibri o a dover recuperare una fiducia che magari è già in bilico per altre ragioni, i problemi vengono sicuramente amplificati. Tutto questo, poi, accanto ad un welfare che sta via via scomparendo. Mentre prima avevamo tantissime richieste che venivano mosse dai Servizi sociali per accogliere i bambini nei villaggi Sos, oggi le richieste da parte dei servizi sociali sono più basse: mancano effettivamente i soldi che possano permettere alle strutture pubbliche e di conseguenza al privato sociale di accogliere i bambini.

D. – Quali sono i progetti futuri di "Sos Villaggi dei Bambini"?

R. – Aumentare i servizi, continuare a fare il rafforzamento familiare, sensibilizzare, mantenere in vita tutti i servizi che fino ad oggi noi abbiamo dato al territorio. Sicuramente, a Torino, oltre ad occuparci dell’asilo nido, apriremo anche il nostro intervento sulle comunità e sui centri di accoglienza per donne vittime di violenza, con i loro bambini.







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