Portogallo: messaggio dei vescovi per la Settimana dei consacrati
“Pellegrini nella fede, apostoli nell’evangelizzazione del mondo”: si intitola così
il messaggio che la Commissione episcopale portoghese per le vocazioni ha pubblicato
in occasione della Settimana dei consacrati, in programma dal 27 gennaio al 3 febbraio.
Suddiviso in tre parti, il documento descrive i consacrati come “pellegrini della
fede”, “apostoli della forza e della bellezza della fede” e persone “spinte dall’amore
di Cristo ad evangelizzare”. “Tra tutti i cristiani – si legge nel messaggio – i consacrati
vivono esplicitamente la totalità della vita come un pellegrinaggio della fede, un
segno della trasformazione operata dal battesimo, una testimonianza di grazia della
comunione con Dio”. Di qui, la sottolineatura forte del fatto che “la vera fede è
una risposta continua ad un dono ricevuto, che implica tutte le dimensioni della vita
e che deve crescere sempre”. In quest’ottica, i vescovi portoghesi ricordano quanto
scritto da Benedetto XVI nella Lettera apostolica Porta Fidei, ovvero che “i
consacrati non possono considerare la fede come un presupposto ovvio della loro vita
quotidiana”, poiché un simile atteggiamento li porterebbe a “decentrarsi da Dio e
ad investire così tanto nelle opere umane da trascurare l’opera di Dio, che consiste
nel credere in Lui. Veri catechisti aperti ai fedeli, attraverso i quali si può riscoprire
una fede professata, celebrata, vissuta e pregata – scrive ancora la Chiesa di Lisbona
– i consacrati sono, nella Chiesa, coloro nei quali si spera di incontrare la forma
più visibile di testimonianza evangelica”, poiché “la forza e la bellezza della fede
si possono vedere solo quando quest’ultima viene vissuta radicalmente nel Vangelo”.
Per questo, i presuli lusofoni chiedono ai consacrati di “addentrarsi profondamente
nel mistero della fede, unica ragion d’essere della loro vocazione e della loro vita”.
Il messaggio si sofferma quindi sulla necessità di evangelizzare il mondo, compito
che non è esclusivo dei consacrati ma riguarda tutti i cristiani: “Si può annunciare
la Buona Novella – si legge nel documento – con la preghiera, la catechesi, l’insegnamento,
la pratica della carità, la missio ad gentes”. Tuttavia, “più che le parole
– evidenzia la Conferenza episcopale portoghese – il veicolo principale di trasmissione
della fede è la testimonianza, poiché il contatto con i veri credenti è il percorso
migliore per giungere all’incontro personale con Cristo”. Infine, il documento ricorda
che “il Portogallo deve molto della sua identità all’azione incessante dei consacrati
che hanno impregnato con il Vangelo la storia del Paese”, contribuendo “alla diffusione
della fede cristiana, al progresso dei valori umani fondamentali, alla crescita spirituale
e allo sviluppo culturale” dell’intera nazione. Ed è per questo che la Chiesa portoghese
ringrazia i consacrati per il loro operato e prega affinché siano “cristiani felici
di credere e piedi di entusiasmo nel comunicare la fede”. (I.P.)