Russia. Vigilia dell'Epifania ortodossa: il patriarca Kirill benedice le acque
Con la sacra liturgia e l'Ufficio della Benedizione delle acque, celebrati ieri dal
patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, si è aperta ufficialmente l'Epifania
ortodossa. La Chiesa russo-ortodossa segue il calendario giuliano, "in ritardo" di
13 giorni rispetto a quello gregoriano in uso dalla Chiesa cattolica, per questo la
festività cade il 19 gennaio. Tutta la vigilia è caratterizzata, come per il Natale,
dal digiuno "fino all'apparizione della prima stella". Durante la giornata si ricorda
il martirio di Giovanni Battista, che battezzò Gesù nel Giordano. Per la Chiesa ortodossa
il 19 gennaio si celebra il battesimo del Signore. Per l'esattezza, la festività si
chiama Kreshenie, battesimo - appunto - in russo. E' in quel momento, che avviene
la Teofania: quando Cristo si rivela come Figlio all'interno della Trinità, insieme
alla voce del Padre e alla colomba dello Spirito Santo. Durante la liturgia della
Vigilia e poi anche in quella del giorno successivo, i fedeli portano a casa un po'
dell'acqua benedetta. In legame con l'acqua, in Russia si compie in questi giorni
uno dei riti più sentiti: si tratta del tradizionale bagno nelle acque ghiacciate.
Nonostante le temperature polari che caratterizzano questo periodo dell'anno, almeno
800mila russi sono pronti a tuffarsi tra la notte scorsa e oggi, nelle buche a forma
di croce scavate appositamente in tutto il Paese. Secondo i dati del ministero delle
Emergenze, citato dall'agenzia Interfax, solo a Mosca saranno 52 i punti attrezzati,
dove i più temerari potranno immergersi, contando sull'assistenza di medici e bagnini.
In tutta la Federazione, invece, saranno oltre 2.500 i siti per la tradizionale immersione.
Le autorità ribadiscono che il rischio maggiore e' legato al mix di alcol e temperature
gelide e avvertono di non fare il bagno in luoghi dove non e' presente personale medico.
Secondo la tradizione, in questo giorno le acque di fiumi e laghi vengono benedette
e santificate. In passato la gente faceva nel ghiaccio un grande buco, chiamato "giordano".
Attorno a questo si teneva una processione con una croce. Si pensava che l'acqua del
"giordano" avesse poteri curativi e respingesse i mali. A memoria di questo potere
"curativo" delle acque, ancora oggi i russi, credenti o meno, fanno il bagno nell'acqua
gelida sotto gli occhi increduli di curiosi e giornalisti. (R.P.)