Il Papa nomina mons. Gudziak vescovo dell'Eparchia per gli ucraini di rito bizantino
in Francia
Il Papa ha elevato l’Esarcato apostolico per i fedeli ucraini di rito bizantino residenti
in Francia al rango di Eparchia, assegnando alla nuova Circoscrizione il titolo di
“Saint Wladimir-Le-Grand de Paris des Byzantins-Ukrainiens” ed ha nominato primo vescovo
eparchiale l’attuale esarca, mons. Borys Gudziak, trasferendolo dalla sede titolare
vescovile di Carcabia. Mons. Borys Gudziak è nato a Syracuse (Stati Uniti) il 24 novembre
1960 da genitori greco-cattolici ucraini. Terminati gli studi pre-universitari presso
la Christian Brothers Academy, si è laureato all’Università di Syracuse, ottenendo
il diploma in filosofia e in biologia (1980). Entrato nel Collegio di Santa Sofia
a Roma, come alunno dell’Arcieparchia di Lviv, ha frequentato la Pontificia Università
Urbaniana e nel 1983 si è laureato in teologia. Nel 1992 si è trasferito stabilmente
a Lviv, dove ha fondato l’Istituto di Storia della Chiesa (ISC), diventandone preside
nell’ottobre 2002. Il cardinale Myroslav Ivan Lubachivsky, allora arcivescovo maggiore
di Lviv degli Ucraini, lo nominò nel 1993 presidente della Commissione per il Rinnovamento
dell’Accademia Teologica di Lviv. Negli anni 1994-95 ha frequentato il Pontificio
Istituto Orientale, approfondendo in particolare la sintesi neopatristica del teologo
ortodosso Georgij Florovskyi. Nel 1995 è stato nominato vicerettore e nell’anno 2000
rettore dell’Accademia Teologica, successivamente divenuta Università Cattolica Ucraina.
È stato ordinato sacerdote il 26 novembre 1998 nella Chiesa di San Giorgio, incardinandosi
nell’Arcieparchia di Lviv degli Ucraini. È autore di oltre 50 studi sulla storia della
Chiesa, sulla formazione teologica e su diversi temi di attualità culturale. Il 21
luglio 2012 è stato nominato esarca apostolico per i bizantini ucraini residenti in
Francia ed è stato consacrato il 26 agosto 2012. Ma quali sono le sfide per questa
nuova Eparchia? Laura Ieraci lo ha chiesto allo stesso mons. Borys Gudziak:
R. – Tanti
dei nostri fedeli adesso si trovano in uno status irregolare, non hanno documenti
e, dunque, sono emarginati e hanno la paura e l’ansia di essere espulsi. Non abbiamo
le infrastrutture necessarie e non abbiamo clero a sufficienza perché il numero dei
fedeli è cresciuto di dieci, cento volte negli ultimi quindici anni. Le sfide, dunque,
sono grandi. Tanti, però, cercano la Chiesa, perché sono in difficoltà e vedono che
solo la Chiesa tende loro la mano. Abbiamo una grandissima opportunità che, speriamo,
con l’aiuto del Signore, non sprecheremo.