Già nel suo primo Messaggio per la Giornata mondiale della pace, Benedetto XVI denunciava
con forza “un aumento preoccupante delle spese militari” e un commercio delle armi
“sempre prospero”, mentre continua a ristagnare “nella palude di una quasi generale
indifferenza” il processo relativo al disarmo. Va accolta, dunque, con favore l’iniziativa
del presidente Obama per una legge restrittiva sulla vendita delle armi. Ma il cammino
è ancora lungo. Ascoltiamo in proposito il nostro direttore, padre Federico Lombardi,
nel suo editoriale per Octava Dies, il Settimanale informativo del Centro Televisivo
Vaticano:
Le iniziative
annunciate dall’amministrazione americana per la limitazione e il controllo della
diffusione e dell’uso delle armi sono certamente un passo nella giusta direzione.
Si valuta che gli americani posseggano oggi circa 300 milioni di armi da fuoco. Nessuno
può illudersi che basti limitarne il numero e l’uso per impedire in futuro stragi
orrende come quella di Newtown, che ha scosso la coscienza americana e mondiale e
altre, sia di bimbi sia di adulti. Ma molto peggio sarebbe accontentarsi delle parole.
E se le stragi sono fatte da persone squilibrate o stravolte dall’odio, non c’è dubbio
che vengano fatte con le armi. 47 leaders religiosi di varie confessioni e religioni
hanno rivolto un appello ai deputati americani per limitare le armi da fuoco che “stanno
facendo pagare alla società un prezzo inaccettabile in termini di stragi e di morti
insensate”. Sono con loro.
Ma mentre la società americana è impegnata in questo
dibattito di doverosa crescita civile e morale, non possiamo non allargare lo sguardo
per ricordare che le armi, in tutto il mondo, saranno anche in parte strumento di
legittima difesa, ma sicuramente sono ovunque lo strumento principale per portare
minacce, violenza e morte. Perciò bisogna ripetere senza stancarsi mai gli appelli
per il disarmo, per contrastare la produzione, il commercio, il contrabbando delle
armi di ogni tipo, alimentati da indegni interessi economici o di potere. Se si raggiungono
dei risultati, come le adesioni alle convenzioni internazionali, il bando delle mine
antiuomo e di altre forme di armi micidiali, la riduzione del numero immenso e spropositato
delle testate nucleari…ben vengano! Ma le armi sono e saranno sempre troppe. Come
diceva il Papa volando verso il Libano, tutti siamo sconvolti dalle stragi in Siria,
ma le armi continuano ad arrivarvi. La pace nasce dal cuore, ma sarà più facile raggiungerla
se avremo meno armi in mano.