Alto Egitto: migliaia di estremisti islamici attaccano un villaggio cristiano
Ancora attacchi contro la minoranza copta nell'Alto Egitto. Un migliaio di musulmani
ha assaltato il villaggio a maggioranza cristiana di el- Marashda (provincia di Quena,
Alto Egitto). Aizzati dalle autorità religiose locali, gli estremisti hanno incendiato
abitazioni e negozi e tentato di demolire la locale chiesa. L'assalto, avvenuto ieri,
è stato interrotto dall'arrivo delle forze dell'ordine, che ha arrestato 10 musulmani.
Da ieri sera - riferisce l'agenzia AsiaNews - una folla di radicali islamici blocca
l'accesso alla città, per impedire alla polizia di portare via gli arrestati. Le forze
dell'ordine hanno risposto al blocco sparando gas lacrimogeni. Per sicurezza le autorità
hanno ordinato alla popolazione cristiana di non uscire dalla proprie abitazioni e
la locale parrocchia ha annullato le celebrazioni per l'epifania copta-ortodossa.
Anba Kyrollos, vescovo copto ortodosso di Nag Hammadi, spiega che il gruppo di estremisti,
fra cui molti salafiti, ha attaccato il villaggio per vendicarsi di un cristiani accusato
di aver abusato di una bambina musulmana di 6 anni. Le voci sul caso di pedofilia
erano emerse nei giorni scorsi, scatenando la tensione fra le due comunità, ma le
indagini della polizia hanno scagionato l'uomo. La bambina non ha subito alcun tipo
di violenza. I salafiti hanno attaccato lo stesso il villaggio cristiano, nonostante
il verdetto dei medici legali. Fonti locali dichiarano che i rappresentanti della
comunità cristiana e musulmana, si sono incontrati questa mattina per una riconciliazione.
Tuttavia la polizia continua a presidiare l'abitato per paura di attentati. Quello
di ieri è il secondo attacco in meno di una settimana. Lo scorso 15 gennaio, centinaia
di islamisti hanno demolito un edificio di proprietà della chiesa copta ortodossa
di S. Giorgio a Taymah nella diocesi di al Fayyum (Egitto centrale a 133 km a sud
del Cairo). Dopo la caduta del presidente Mubarak e la salita al potere dei Fratelli
musulmani e dei salafiti, gli attacchi contro chiese ed edifici cristiani sono aumentati.
Nelle aree più povere del Paese, ma anche nella capitale, i tagli alla sicurezza hanno
colpito l'esercito e la polizia che sono impotenti di fronte a questi assalti fomentati
dai salafiti. Con il loro denaro e le loro promesse, gli estremisti spingono gli abitanti
a cacciare i cristiani per impadronirsi delle loro terre, sfruttando l'assenza di
una legge chiara che regola la costruzione di edifici religiosi. (R.P.)