Algeria: prosegue l'assedio, ribelli minacciano di farsi saltare in aria con gli ostaggi
Cresce la preoccupazione per la sorte degli ostaggi in Algeria, ancora nelle mani
dei ribelli islamici, in seguito al raid nell’impianto di gas di In Amena. Fonti locali
riferiscono del ritrovamento di almeno 15 corpi carbonizzati all’interno della struttura,
mentre prosegue l’assedio dei soldati algerini. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
Ancora notizie
confuse che non permettono di ricostruire con esattezza il bilancio di quanto avvenuto.
E’ sconosciuta l’identità delle vittime ritrovate stamattina nei pressi della struttura,
dove le forze speciali algerine – ormai da più di 72 ore – assediano il commando jihadista,
che ha minato l'area e minaccia di farsi saltare in aria in caso di blitz. Poca chiarezza
sul numero degli ostaggi: sarebbero sette, secondo portavoce dei ribelli che ha condannato
l’attacco francese in Mali, chiedendo la liberazione di due detenuti negli Stati Uniti.
Finora,
le autorità di Algeri hanno riferito di almeno 12 ostaggi, algerini e stranieri, rimasti
uccisi, così come 18 miliziani. In mattinata, molte le dichiarazioni da parte delle
cancellerie occidentali. Tra gli ostaggi non ci sarebbero francesi, ma Parigi ricorda
la morte di un connazionale. Confermata anche la morte di un americano, il segretario
alla Difesa statunitense, Panetta, ha garantito che “saranno prese tutte le misure
necessarie”. Mancano all’appello sei norvegesi, liberi invece due romeni. L’Onu ha
definito “atroce” l’attacco terroristico, che secondo la stampa mauritana sarebbe
stato condotto da un commando di 40 uomini arrivato dal Niger.