2013-01-19 11:06:12

Africa centrale: all'Assemblea dei vescovi Anno della fede e violenze in Congo


La celebrazione dell’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI per commemorare i 50 anni del Concilio Vaticano II, e la ricerca di una soluzione per la Repubblica Democratica del Congo, devastata dalle violenze dei ribelli dell’M23: su questi temi si è chiusa l’Assemblea dell’Aceac, l’Associazione delle Conferenze episcopali dell’Africa Centrale. L’incontro, svoltosi a Muyinga, in Burundi, ha avuto la durata di tre giorni ed ha visto confrontarsi i vescovi di Burundi, Repubblica democratica del Congo e Rwanda. “La celebrazione dell’Anno della fede – si legge nella nota diffusa al termine dei lavori – rappresenta un kairos, ovvero un tempo di grazia, un momento favorevole per approfondire la fede e indirizzarsi sulla via della santità”. In questo contesto, guardando “alla situazione precaria di guerra e all’insicurezza crescente nella Repubblica Democratica del Congo”, l’Aceac ha stabilito di “celebrare azioni pastorali comuni, compiendo visite di solidarietà alle vittime del conflitto armato” ed in particolare “nei campi degli sfollati nella Repubblica Democratica del Congo e nei campi dei rifugiati in Burundi e Tanzania”. Non solo: i vescovi dell’Africa Centrale vogliono anche “intensificare l’educazione alla pace nei rispettivi Paesi, dando un segnale forte di riconciliazione e perdono attraverso la promozione di alcune attività religiose”. Di qui, l’invito a celebrare Sante Messe a cui possano prendere parte “membri di comunità di frontiera”, così come ad organizzare “pellegrinaggi e momenti di preghiera con la partecipazione congiunta di fedeli dei diversi Paesi dell’Aceac che vivono situazioni di guerra”. In particolare, si legge ancora nella nota, saranno coinvolte le diocesi di Goma, Bukavu, Uvira, Ciangugu, Nyundu, Bubanza e Bujumbura. Ribadendo quindi che, “nonostante i Paesi dell’Aceac siano in guerra, le loro Chiese non lo sono affatto”, i presuli dell’Africa Centrale intendono associare alla loro azione pastorale anche l’Amecea, ovvero la Conferenza delle Chiese dell’Africa Orientale. Questo perché si punta alla realizzazione di un “ambizioso progetto”, ossia “istituire una piattaforma comune per la promozione della pace, della giustizia e della riconciliazione, a partire dalle Commissioni episcopali Giustizia e pace delle rispettive regioni”. Infine, la nota si conclude con un invito a “reagire collegialmente, nella Chiesa-famiglia di Dio, al disprezzo cui viene esposta la dignità della persona umana attraverso i degradanti atti di guerra perpetrati nella Repubblica Democratica del Congo, che seminano odio e discordia nelle popolazioni”. (I.P.)







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