2013-01-18 20:16:09

Il Fai indice le "primarie" per ridare voce alla cultura in politica


“Primarie della cultura”: una iniziativa del Fai - Fondo Ambiente Italiano- aperta a tutti i cittadini italiani fino al 28 gennaio. Attraverso il proprio voto online sarà possibile indicare a quanti si candidano alla guida del prossimo governo, le priorità dell’azione politica nell’ambito della cultura, del paesaggio e dell’ambiente. Federico Piana ha intervistato Sofia Bosco, direttore della sede di Roma e dei Rapporti Istituzionali del Fai:RealAudioMP3
R. - È un’iniziativa che è stata proposta al Fai dai giovani della fondazione che volevano avere in qualche modo un po’ di spazio, una voce all’interno di quelli che saranno i dibattiti che le politiche introdurranno prossimamente, soprattutto un dibattito che vorremmo si centrasse un po’ di più sulla cultura che è la grande assente nei programmi politici. E allora l’idea che questi ragazzi hanno avuto è dire: “Va bene, visto che la legge che abbiamo al momento non permette di scegliere il candidato, almeno che ci permetta di sceglierlo in base alle idee che hanno sui temi che ci stanno a cuore”. Quindi il Fai ha deciso di fare queste primarie della cultura proponendo 15 temi che si trovano sul sito creato ad hoc www.primariedellacultura.it. Un sito aperto a tutti, dove chiediamo alle persone di guardare questi 15 temi, votarne fino a tre – il numero massimo che si può votare – e alla fine del mese di gennaio, il Fai stilerà la lista dei cinque temi maggiormente votati da tutti gli italiani che parteciperanno – speriamo milioni – per proporli poi ai candidati politici perché li introducano nel dibattito della propria campagna elettorale.

D. - La politica ha sempre ignorato questi temi. Come sperate che proprio adesso i politici rinsaviscano in qualche modo?

R. - Per due motivi. L’Italia è devastata - lo vede ormai chiunque - e la cultura è agli sgoccioli. La cultura è il brodo primordiale dal quale si attinge tutto, dal sapere, alla conoscenza, alla percezione di chi siamo, all’identità di un Paese, alle sue radici… Credo che ormai ci sia una pressione civile da parte dei cittadini che sta montando. Queste primarie della cultura hanno di buono che permettono a chiunque, - di qualsiasi età, stando a casa, collegandosi con questo sito www.primariedellacultura.it - di esprimere un suo parere. Quindi è la prima volta che attraverso una consultazione popolare, non governativa, condotta da privati, quindi libera, non solo si può esprimere un voto ma si può anche lasciare un pensiero, si può proporre un’idea.

D. - Sarà possibile sottoporre poi i cinque temi che vinceranno le primarie ai politici e farli mettere non solo nel dibattito ma nei programmi?

R. - Questo è quello che tenteremo di fare con le segreterie organizzative dei comitati elettorali, con i candidati, con chi verrà eletto. Vorremmo poi in seguito insistere su questi cinque temi. Per noi è importante anche avere una panoramica generale di quello che gli italiani veramente considerano gravissimo e quindi improcrastinabile. Questo per noi sarebbe già un grande aiuto, perché alle volte, anche la nostra fondazione in perfetta buona fede si sostituisce agli altri, dando voce di denuncia alle necessità che vediamo prioritarie nel nostro Paese per la cultura, ma senza sapere se rappresentiamo un bacino molto esteso o molto piccolo. Quindi per noi questo sondaggio è molto importante, perché potremmo arrivare a capire quanti italiani hanno veramente a cuore questo tema, e quanto gli italiani vivono l''interesse per temi legati alla cultura.







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