Il Fai indice le "primarie" per ridare voce alla cultura in politica
“Primarie della cultura”: una iniziativa del Fai - Fondo Ambiente Italiano- aperta
a tutti i cittadini italiani fino al 28 gennaio. Attraverso il proprio voto online
sarà possibile indicare a quanti si candidano alla guida del prossimo governo, le
priorità dell’azione politica nell’ambito della cultura, del paesaggio e dell’ambiente.
Federico Piana ha intervistato Sofia Bosco, direttore della sede di
Roma e dei Rapporti Istituzionali del Fai: R. - È un’iniziativa
che è stata proposta al Fai dai giovani della fondazione che volevano avere in qualche
modo un po’ di spazio, una voce all’interno di quelli che saranno i dibattiti che
le politiche introdurranno prossimamente, soprattutto un dibattito che vorremmo si
centrasse un po’ di più sulla cultura che è la grande assente nei programmi politici.
E allora l’idea che questi ragazzi hanno avuto è dire: “Va bene, visto che la legge
che abbiamo al momento non permette di scegliere il candidato, almeno che ci permetta
di sceglierlo in base alle idee che hanno sui temi che ci stanno a cuore”. Quindi
il Fai ha deciso di fare queste primarie della cultura proponendo 15 temi che si trovano
sul sito creato ad hoc www.primariedellacultura.it. Un sito aperto a tutti, dove
chiediamo alle persone di guardare questi 15 temi, votarne fino a tre – il numero
massimo che si può votare – e alla fine del mese di gennaio, il Fai stilerà la lista
dei cinque temi maggiormente votati da tutti gli italiani che parteciperanno – speriamo
milioni – per proporli poi ai candidati politici perché li introducano nel dibattito
della propria campagna elettorale.
D. - La politica ha sempre ignorato questi
temi. Come sperate che proprio adesso i politici rinsaviscano in qualche modo?
R.
- Per due motivi. L’Italia è devastata - lo vede ormai chiunque - e la cultura è agli
sgoccioli. La cultura è il brodo primordiale dal quale si attinge tutto, dal sapere,
alla conoscenza, alla percezione di chi siamo, all’identità di un Paese, alle sue
radici… Credo che ormai ci sia una pressione civile da parte dei cittadini che sta
montando. Queste primarie della cultura hanno di buono che permettono a chiunque,
- di qualsiasi età, stando a casa, collegandosi con questo sito www.primariedellacultura.it
- di esprimere un suo parere. Quindi è la prima volta che attraverso una consultazione
popolare, non governativa, condotta da privati, quindi libera, non solo si può esprimere
un voto ma si può anche lasciare un pensiero, si può proporre un’idea.
D. -
Sarà possibile sottoporre poi i cinque temi che vinceranno le primarie ai politici
e farli mettere non solo nel dibattito ma nei programmi?
R. - Questo è quello
che tenteremo di fare con le segreterie organizzative dei comitati elettorali, con
i candidati, con chi verrà eletto. Vorremmo poi in seguito insistere su questi cinque
temi. Per noi è importante anche avere una panoramica generale di quello che gli italiani
veramente considerano gravissimo e quindi improcrastinabile. Questo per noi sarebbe
già un grande aiuto, perché alle volte, anche la nostra fondazione in perfetta buona
fede si sostituisce agli altri, dando voce di denuncia alle necessità che vediamo
prioritarie nel nostro Paese per la cultura, ma senza sapere se rappresentiamo un
bacino molto esteso o molto piccolo. Quindi per noi questo sondaggio è molto importante,
perché potremmo arrivare a capire quanti italiani hanno veramente a cuore questo tema,
e quanto gli italiani vivono l''interesse per temi legati alla cultura.