Siria: la testimonianza dei francescani sulle esplosioni all'università di Aleppo
“All’una abbiamo sentito una grande esplosione e una pioggia di pietre e polvere;
pochi minuti dopo un’altra esplosione, entrambe a non più di cento metri dall’episcopio,
nel bivio che porta al vescovado e dalle Carmelitane e nella casa dello studente dell’università
d’Aleppo adiacente”. È la testimonianza diretta dei frati francescani di Aleppo dell’attentato
che martedì ha devastato alcune facoltà dell’università locale, provocando 82 morti
e dando vita al solito balletto delle responsabilità tra i lealisti di Assad e i ribelli
dell’opposizione. I frati, secondo quanto riferito dalla Custodia di Terra Santa,
martedì scorso erano in chiesa per celebrare il secondo anniversario della consacrazione
della cattedrale. “Le vetrate della chiesa e dell’episcopio sono andate in frantumi;
le auto del collegio danneggiate dalle pietre; una studentessa che pregava in chiesa
è stata colpita da un scheggia nella spalla. Il vicino ricovero delle suore indiane
di Madre Teresa ha tutti i vetri rotti e depositi d’acqua danneggiati. La situazione
più grave è dalle suore dorotee, poiché le più vicine al luogo delle esplosioni. Una
suora, suor Rima Nasri, che tornava a casa in quel momento, sembra sia stata colpita
in pieno e di lei si sono perse le tracce”. Per il resto i frati riferiscono che nei
villaggi intorno al Aleppo la situazione non è facile ma stanno bene. A Yacoubieh
c’è l’esercito, mentre i ribelli si trovano a Kenaye. (R.P.)