Iraq: da Nord a Sud di Baghdad un'altra giornata di attentati
Almeno 14 persone uccise e altre 65 ferite: è il bilancio di una nuova giornata di
attentati che hanno colpito diverse zone del Paese, inserendosi in un contesto di
crescente insicurezza. Secondo fonti sanitarie locali l’attacco più pesante è stato
messo a segno ad al Dujail, 60 chilometri a nord di Bagdhad, dove due autobombe sono
esplose contemporaneamente uccidendo sette persone. A Hilla, 100 chilometri a sud
della capitale, un altro attentato ha mietuto cinque vittime. Nei pressi della città
santa di Kerbala - riferisce l'agenzia Misna - un ordigno magnetico collocato sotto
un autobus ha ferito 17 persone, fra cui otto pellegrini sciiti originari dal Pakistan.
Infine nel quartiere a maggioranza sciita di Husseiniyah, a nord-est di Bagdhad, due
civili sono rimasti uccisi nell’esplosione di una bomba nascosta sul ciglio della
strada. Gli attacchi si sono verificati all’indomani di una pesante ondata di attentati
che hanno causato 42 morti e 245 ai quattro angoli dell’Iraq, ma i fatti più gravi
hanno avuto come bersagli le città settentrionali di Kirkuk e Tuz Khurmatu, in una
zona che si trova al centro di una disputa tra autorità irachene e governanti della
regione autonoma del Kurdistan iracheno. Media e osservatori hanno ricollegato le
crescenti violenze che si manifestano in più provincie dell’instabile Paese alla crisi
politica: attentati e proteste popolari degli ultimi mesi hanno preso una connotazione
settaria, con i sunniti che accusano il capo del governo Nouri al Maliki (sciita)
di emarginarli. (R.P.)