2013-01-17 15:45:37

Il card. Sarah all’assemblea di "Cor Unum": aiutare l’uomo con beni materiali e spirituali


“Discernimento” e “vigilanza” sono indispensabili nell’opera di carità della Chiesa sempre illuminata dalla fede. Lo ha sottolineato il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", in apertura ieri dell’Assemblea plenaria dell’organismo, a Villa Aurelia a Roma, dedicata al tema “Carità, antropologia cristiana e nuova etica globale”. Roberta Gisotti ha intervistato il porporato:RealAudioMP3

D. – Carità cristiana, solidarietà umana ed etica: quali punti di contatto e quali rischi di sovrapposizione e anche di fraintendimento?

R. – Non dobbiamo dimenticare che tutto viene dalla carità, da Dio che è amore. Se dimentichiamo l’amore non c’è veramente solidarietà e possiamo anche concepire le nostre attività di carità solo come umanesimo. Noi, come struttura della Chiesa, dobbiamo ricordare che tutto è dono di Dio e ciò che noi facciamo, lo facciamo in nome di Dio. Comunichiamo la sorgente d’amore che viene da Dio. Questo non viene ricordato. Un uomo che ha bisogno di un aiuto non ha soltanto bisogno di un aiuto materiale, ma di una consolazione interiore. Questo è il nostro lavoro: cioè, la solidarietà e la carità devono nascere da Colui che vuole essere solidale con l’uomo, che è Dio.

D. - Sul piano operativo quali questioni più urgenti si pongono all’attività di "Cor unum" che si trova ad operare in contesti politici, sociali, culturali, religiosi, tanto diversi?

R. – Oggi, la sfida che abbiamo è di notare che c’è una crisi profonda su chi è l’uomo che vogliamo aiutare. Se questo si è perso, "Cor Unum" deve ricordare che l’uomo è un’immagine di Dio e non dobbiamo distruggerlo. Oggi la carità vera è aiutare l’uomo perché non sia distrutto, perché la famiglia non sia distrutta, perché il matrimonio non sia distrutto, perché l’identità dell’uomo sia conservata come una parte di Dio. L’urgenza oggi è di proteggere l’uomo, di salvare l’uomo, non soltanto materialmente. Abbiamo troppi beni materiali ma ci mancano i beni spirituali e "Cor Unum" deve portare questo. Io penso che la nostra sfida, oggi, è anche la sfida del Santo Padre. Benedetto XVI ne ha parlato lungamente, durante il Natale, anche ultimamente, nella Messa dell’Epifania. Dobbiamo affrontare queste deviazioni che distruggono il mondo. E' vero che la crisi economica distrugge oggi tante persone che perdono tutto, il lavoro... e questo è vero, perché è distrutta anche la concezione dell’uomo, e se vediamo veramente che l’uomo è una persona che dobbiamo aiutare, dobbiamo creare una struttura economica che lo aiuti. Dunque, per me ciò che è veramente importante è di ritrovare la Rivelazione. Non imponiamo a nessuno la fede cattolica, non è questo lo scopo, ma vogliamo che l’uomo scopra che non è solo, perché Dio l’ha creato e Dio non può abbandonarlo, sta con lui sempre. Noi dobbiamo essere come la mano di Dio che manifesta la presenza di Dio, l’aiuto di Dio, la compassione di Dio. Così vedo il mio lavoro a "Cor Unum" e il lavoro di tutte le Caritas del mondo: essere una presenza dimenticata, la presenza di Dio.

Ultimo aggiornamento: 18 gennaio 2013







All the contents on this site are copyrighted ©.