Elezioni in Italia. Appello Forum Famiglie ai candidati: "Tutelare la famiglia, futuro
dell'Italia"
Dopo mesi di assenza dai dibattiti politici, il tema della famiglia torna in primo
piano. Ha iniziato il premier dimissionario Mario Monti che nel corso di un'intervista
in tv si è detto convinto che la famiglia debba "essere costituita da un uomo ed una
donna" e che i figli debbano crescere "con una madre ed un padre". Diverse le dichiarazioni
nel merito da parte degli esponenti dei vari schieramenti in corsa. A tutti, sabato
prossimo Francesco Belletti, presidente del Forum delle Famiglie, chiederà
di sottoscrivere una serie di impegni a tutela di questo istituto fondante della società.
Paolo Ondarza lo ha intervistato:
R. – Quello
che deve riscoprire il Paese, dopo aver attraversato questi cinque lunghi anni di
crisi che sono ancora in corso, è l’idea che la famiglia, quella definita dalla Costituzione,
che si fonda sul matrimonio, su un progetto d’amore tra un uomo e una donna, ha tenuto
insieme le relazioni, la solidarietà e anche il tessuto sociale del Paese. Quindi,
è importante che in questa campagna elettorale l’identità della famiglia venga esplicitata.
Un conto è difendere i diritti individuali delle persone e un altro è avere politiche
familiari finalmente eque, finalmente di promozione. Noi valuteremo i programmi elettorali
su questa base.
D. – E’ grazie alle famiglie che tanti giovani non hanno ceduto
alla disperazione in questo momento di crisi...
R. – Sì, la famiglia si è trovata
unico soggetto a cui è rimasto il cerino in mano. Di fronte alla grande criticità
dell’economia, alla crisi della politica, all’emergenza dei vari sistemi economici,
la solidarietà della famiglia ha fatto da ammortizzatore sociale. Ma questo è sbagliato,
è inaccettabile pensare che la società scarichi sulle famiglie queste responsabilità.
D’altra parte, senza famiglie avremo milioni di giovani privi di qualunque sostegno.
Adesso occorrono politiche di sviluppo, di ripresa, e anche di alleggerimento fiscale
proprio per le famiglie.
D. - Quanto potrà reggere la "colonna" famiglia di
fronte al peso delle tasse?
R. – Il paradosso di un sistema avanzato, come
pretendiamo di essere, è che soprattutto il terzo figlio spesso colloca la famiglia
sotto la soglia di povertà. A me pare veramente folle che la politica non abbia ancora
messo a tema questo nodo con un deciso alleggerimento della pressione fiscale. La
cosa più urgente che ci aspettiamo nei primi cento giorni di governo è un’esplicita
assunzione dell’equità fiscale per le famiglie. Non ci interessa un indistinto alleggerimento
della pressione fiscale. Se sentiamo proposte del tipo “un punto in meno di Irpef”,
noi chiediamo che questo punto in meno sia selettivo, che sostenga soprattutto le
famiglie con figli.
D. – La richiesta di impegno a tutela della famiglia che
sottoporrete sabato alla politica è rivolta ai leader di tutte le coalizioni?
R. - Ci aspettiamo che la politica prenda decisioni serie. Altrimenti correremo
grandissimi rischi, perché occorre dare anche un grande segnale di allarme. Tutte
le ricerche dicono che cresce l’indice di indebitamento delle famiglie, la percentuale
di famiglie sotto la soglia di povertà, e quindi è tempo di riscoprire la priorità
vera del sistema Paese. E’ attorno alla famiglia che si gioca oggi il futuro del Paese.
D.
– Chiederete ai politici di prendere un impegno concreto. Come far sì che questo non
diventi solo una promessa non mantenuta?
R. – Chiederemo conto di questo impegno.
Andando poi a verificare dopo pochi mesi quanto è stato fatto, rispetto a quanto promesso.
Cinque anni di mandato sono lunghi, si potrebbe davvero cambiare questo Paese ma per
cambiarlo occorre anche ascoltarlo e noi ci faremo sentire.