Crisi maliana. Rappresaglia di Al Qaeda in Algeria. Due i morti e 41 gli ostaggi
E’ la vendetta del terrorismo islamico per l’attacco francese in Mali. Così gli esperti
hanno commentato l’agguato di ieri mattina in Algeria contro un campo petrolifero
al confine con la Libia, condotto da Al Qaeda nel Maghreb. Due i morti – un britannico
e un algerino – 41 le persone sequestrate di diverse nazionalità. E ieri sera il gruppo
ha annunciato di aver respinto un raid dell’esercito di Algeri che cercava di entrare
nel sito ma non ci sono conferme ufficiali. Secondo fonti locali alcuni ostaggi avrebbero
indosso cinture esplosive: Amina Belkassem:
“Abbiamo preso
41 occidentali e li uccideremo uno ad uno se gli attacchi francesi in Mali non termineranno”.
Così il movimento per l’Unità e la Jihad in Africa Occidentale affiliato ad Al Qaeda
ha rivendicato l’assalto contro il campo petrolifero di Tiguentourine non lontano
dalla frontiera libica. Fonti ufficiali algerine parlano dell’uccisione di due stranieri
e del ferimento di altri sei,mentre gli assalitori affermano di aver rapito 41 persone,
tra cui inglesi, francesi, americani e giapponesi. Secondo diverse fonti gli ostaggi
di nazionalità algerina sarebbero stati rilasciati poco fa, mentre altri potrebbero
essere ancora nel campo dove l’attacco non sarebbe ancora terminato. Un attacco, hanno
dichiarato gli uomini di Al Qaeda compiuto contro Parigi, ma anche in reazione all’autorizzazione
di Algeri al sorvolo degli aerei francesi diretti in Mali.
Intanto in Mali
oggi arriveranno 900 militari nigeriani della forza di intervento dell'Africa occidentale.
Il contingente Ecowas salirà così fino a 3.300 uomini e si affiancherà a quello francese
che a regime raggiungerà le 2500 unità. Italia e Germania allungano la lista dei Paesi
europei che daranno sostegno logistico alla Francia. Ieri le truppe di Parigi hanno
ingaggiato il primo scontro sul terreno con i guerriglieri jihadisti. Giulio Albanese:
La battaglia,
definita “difficile” dal ministero della difesa francese, è avvenuta nella cittadina
di Diabaly, a circa 400 chilometri da Bamako. Intanto, i soldati dell'Ecowas/Cedeao,
il blocco dei Paesi dell’Africa occidentale, arriveranno in Mali “il prima possibile”
ha assicurato il presidente della Costa d’Avorio e presidente di turno dell’organismo,
Alassane Ouattara. Il presidente ivoriano ha parlato ai giornalisti durante una visita
a Berlino, invocando “il sostegno di tutti i Paesi europei”. Europa che si mobilita
fornendo, soprattutto, appoggio logistico.