2013-01-17 13:32:52

Appello di Caritas Libano per i profughi siriani


Fuggiti dalla guerra, oltre 400mila profughi siriani rischiano ora di morire di freddo, fame e malattie. Le recenti nevicate e alluvioni hanno allagato tende e baracche, privandoli anche degli indumenti e dei pochi viveri messi a disposizione dalle organizzazioni umanitarie. Alcuni non hanno nemmeno le scarpe per poter camminare nella neve e nel fango. "La situazione dei rifugiati siriani in Libano è sempre più drammatica", afferma all'agenzia AsiaNews, padre Simon Faddoul presidente di Caritas Libano. "I media - continua - si limitano a fornire numeri, ma dietro le fredde cifre si nascondono storie di sofferenza indescrivibili, nomi e volti di persone che hanno lasciato in patria mariti e figli, che forse non rivedranno mai più". Il sacerdote spiega che la guerra e la violenza di questi mesi hanno colpito ogni comunità religiosa, etnica, persone pro-regime e ribelli. Le agenzie umanitarie presenti al confine con la Siria non riescono a far fronte a questa emergenza. "Ogni giorno - spiega - si contano i viveri da dare a quelli già sistemati in tende o in rifugi di fortuna, ma non si ha nulla da dare ai nuovi arrivati, che hanno bisogno di tutto". Da quando è iniziata l'emergenza profughi in Libano la Caritas ha aiutato oltre 50mila fra donne, anziani e bambini, questi ultimi sono oltre 16mila. "Ormai - afferma padre Faddoul - abbiamo smesso di contare quante persone attraversano il confine. Nella valle della Bekaa nessuno conosce il loro numero preciso, ma si parla di centinaia di migliaia. In tutta sincerità non sappiamo quanto potremo resistere". Il responsabile Caritas dichiara che "ci sono giorni in cui il numero di persone è così alto che non troviamo il modo di soddisfare i loro bisogni, anche minimi. Con questo freddo servono coperte, pasti caldi, indumenti adeguati, ma purtroppo non abbiamo abbastanza risorse per trovarli e distribuirli fra la gente". Padre Faddoul lancia un appello a tutti i cattolici e invita a ogni uomo, donna di questo mondo "a fare in fretta e dare il suo contributo ai fratelli e le sorelle di Siria fuggite in Libano. La situazione di miseria stringe il cuore". "Il vostro aiuto - afferma - è necessario. Un piccolo contributo può alleviare le sofferenze di molti profughi". (R.P.)







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