Fuggiti dalla guerra, oltre 400mila profughi siriani rischiano ora di morire di freddo,
fame e malattie. Le recenti nevicate e alluvioni hanno allagato tende e baracche,
privandoli anche degli indumenti e dei pochi viveri messi a disposizione dalle organizzazioni
umanitarie. Alcuni non hanno nemmeno le scarpe per poter camminare nella neve e nel
fango. "La situazione dei rifugiati siriani in Libano è sempre più drammatica", afferma
all'agenzia AsiaNews, padre Simon Faddoul presidente di Caritas Libano. "I media -
continua - si limitano a fornire numeri, ma dietro le fredde cifre si nascondono storie
di sofferenza indescrivibili, nomi e volti di persone che hanno lasciato in patria
mariti e figli, che forse non rivedranno mai più". Il sacerdote spiega che la guerra
e la violenza di questi mesi hanno colpito ogni comunità religiosa, etnica, persone
pro-regime e ribelli. Le agenzie umanitarie presenti al confine con la Siria non riescono
a far fronte a questa emergenza. "Ogni giorno - spiega - si contano i viveri da dare
a quelli già sistemati in tende o in rifugi di fortuna, ma non si ha nulla da dare
ai nuovi arrivati, che hanno bisogno di tutto". Da quando è iniziata l'emergenza profughi
in Libano la Caritas ha aiutato oltre 50mila fra donne, anziani e bambini, questi
ultimi sono oltre 16mila. "Ormai - afferma padre Faddoul - abbiamo smesso di contare
quante persone attraversano il confine. Nella valle della Bekaa nessuno conosce il
loro numero preciso, ma si parla di centinaia di migliaia. In tutta sincerità non
sappiamo quanto potremo resistere". Il responsabile Caritas dichiara che "ci sono
giorni in cui il numero di persone è così alto che non troviamo il modo di soddisfare
i loro bisogni, anche minimi. Con questo freddo servono coperte, pasti caldi, indumenti
adeguati, ma purtroppo non abbiamo abbastanza risorse per trovarli e distribuirli
fra la gente". Padre Faddoul lancia un appello a tutti i cattolici e invita a ogni
uomo, donna di questo mondo "a fare in fretta e dare il suo contributo ai fratelli
e le sorelle di Siria fuggite in Libano. La situazione di miseria stringe il cuore".
"Il vostro aiuto - afferma - è necessario. Un piccolo contributo può alleviare le
sofferenze di molti profughi". (R.P.)