2013-01-16 13:04:36

India: in Orissa lotta al traffico di esseri umani


Una lotta decisa al traffico di esseri umani, che colpisce soprattutto le comunità più povere in Orissa, come quelle cristiane; iniziative per garantire la sicurezza alimentare alla popolazione: sono le attività promosse per l’Anno della Fede da una rete di apostolato formata dalle congregazioni religiose presenti nello stato di Orissa. Come riferito all’agenzia Fides, il network accoglie altre confessioni cristiane, Ong, gruppi di auto-aiuto, team diocesani di assistenza sociale, studenti. La rete ha individuato due emergenze che si registrano nella società dell’Orissa, Stato dell’India orientale, teatro dei massacri anticristiani nel 2008. La prima è la tratta di esseri umani, che colpisce soprattutto donne e bambini; la seconda è l’insicurezza alimentare: le famiglie non hanno la certezza del sostentamento minimo quotidiano, necessario alla sopravvivenza. Fra i religiosi cattolici impegnati nella rete, vi sono, fra gli altri, i francescani Cappuccini, i Verbiti, le Suore Clarisse Francescane, le Suore dello Spirito Santo. Il team è guidato da padre Nithiya Sagayam, responsabile della Centro “Giustizia e Pace” dei Cappuccini e segretario dell’Ufficio per lo Sviluppo Umano nella Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc). Il francescano ha rimarcato a Fides “l’opzione per poveri” come “tema speciale per le comunità che in Orissa vivono l’Anno di Fede”. I poveri sono soprattutto i tribali, i dalit, gli abitanti delle aree rurali e degli slum. “Una delle forme moderne di schiavitù, cioè la tratta di esseri umana sta uccidendo il tessuto della società in Orissa e distruggendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del popolo”, afferma la rete in una nota inviata a Fides. Sono diffusi la vendita di bambini, la prostituzione minorile, il lavoro minorile, il lavoro forzato, il traffico di persone, il traffico d’organi. I trafficanti reclutano, trasferiscono e trattengono le persone tramite minacce, ricatti, rapimento, inganno, abuso di potere o di vulnerabilità. Per rispondere con efficacia a queste violazioni dei diritti umani, “abbiamo bisogno di costruire un movimento, attraverso una fitta rete di funzionari governativi, avvocati, funzionari di polizia, leader religiosi, animatori sociali, insegnanti” rimarca a Fides padre Nithiya. La rete propone un testo con “I 10 comandamenti contro il traffico di esseri umani”, da diffondere capillarmente, attraverso un volantino, in villaggi, istituzioni, parrocchie, templi, scuole e altri luoghi pubblici, dandolo ai capi dei villaggi e alla gente comune, offrendo una guida utile a proteggere tutte le potenziali vittime della tratta. Un rapporto sul problema sarò inviato nei prossimi mesi alle autorità politiche e giudiziarie, proponendo un piano di azione concreto. I religiosi hanno anche avviato iniziative di assistenza, cooperazione e formazione per garantire la sicurezza alimentare alla popolazione dell’Orissa. (R.P.)







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