Giordania: mons. Twal invita ad andare a votare alle prossime parlamentari
Il patriarca latino di Gerusalemme dei Latini, Fouad Twal, ha rivolto un messaggio
ai “cari figli” della Giordania in vista delle imminenti elezioni parlamentari, in
programma il 23 gennaio. Nel messaggio, pervenuto all'agenzia Fides, il patriarca
ringrazia Re Abdallah II per aver garantito a tutti i cittadini la possibilità di
esercitare i diritti elettorali sanciti dalla Costituzione, e ricorda le parole rivolte
da Re Abdallah a Benedetto XVI nel maggio 2009, durante la visita papale in Giordania:
“I figli del nostro popolo, musulmani e cristiani, sono cittadini uguali di fronte
alla legge, e tutti sono coinvolti nella costruzione del futuro del nostro Paese”.
Il patriarca definisce poi le elezioni parlamentari come “una occasione preziosa”
offerta ai cittadini giordani per esercitare i propri diritti e doveri nell'ambito
della propria “amata Patria”. Quella Patria che, dopo l'adorazione dovuta all'unico
Dio, occupa una posizione di primo rilievo, in quanto – nota il patriarca – la dedizione
verso il proprio Paese precede e garantisce la legittima tutela degli interessi individuali
o di gruppo. Rivolgendosi ai cristiani, mons. Twal ricorda che Cristo stesso ha invitato
i propri discepoli a essere “nel mondo” come sale, luce e lievito. “Non c'è contraddizione”
afferma il Patriarca latino di Gerusalemme “tra il culto reso a Dio e l'appartenenza
alla propria Patria”. Mons. Fouad Twal auspica che le elezioni portino in Parlamento
“persone rette davanti a Dio e alla propria coscienza”, in modo che l'Assemblea parlamentare
possa assumersi le proprie responsabilità anche rispetto alla stagione di instabilità
vissuta dall'area mediorientale. Riguardo ai candidati cristiani, il patriarca li
invita a servire il bene comune e i propri fratelli “prima che se stessi”, fuggendo
da logiche settarie o claniche. Da loro ci si attende che agiscano con il senso di
responsabilità e con l'amore “raccomandato ai seguaci di Cristo”, che rappresenta
il segno distintivo della vita cristiana “in ogni tempo e in ogni luogo”. Nel sua
messaggio, mons. Twal cita anche un intervento del 1993 del suo predecessore Michel
Sabbah, insieme a un passaggio del documento di lavoro per il Sinodo sul Medio Oriente
(tenutosi in Vaticano nell'ottobre 2010) in cui si fa riferimento al contributo positivo
che i cristiani sono sempre chiamati ad offrire a vantaggio delle società in cui vivono.
Chiudendo il suo appello – che porta la data del 12 gennaio - il patriarca cita la
prima Lettera di San Paolo a Timoteo, con l'invito a pregare “per i re e per tutti
quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla,
con tutta pietà e dignità”. Mons. Twal eleva a Dio la sua preghiera affinché protegga
“l'amato regno” di Giordania, e rivolge di nuovo ai cittadini giordani l'invito a
prendere parte alle prossime elezioni. L'intervento del Patriarca Twal – che è nato
a Madaba e appartiene a una famiglia beduina di antica tradizione cristiana - rappresenta
un significativo attestato pubblico della legittimazione democratica dell'imminente
appuntamento elettorale, boicottato dalle forze islamiste. (R.P.)